L'autoincarcerazione di Adele Faccio, Emma Bonino e Mauro Mellini a "Le Murate"

SOMMARIO: Dichiarazioni e commenti sull'iniziativa dei tre deputati radicali che si sono autoincarcerati a Firenze per sollecitare la celebrazione dei processi d'aborto, per l'attuazione della riforma carceraria e per la scarcerazione di Giorgio Conciani. Bettino Craxi: "I sassi nello stagno non sono mai inutili quando si tratta di una causa giusta". Umberto Terracini: "Tutte le motivazioni che hanno portato a questo gesto sono validissime". Giuseppe Saragat: "La vostra protesta è giusta". Silvierio Corvisieri: "Esprimo la mia totale solidarietà con i tre deputati radicali". Salvatore Frasca: "Solidarietà con l'azione radicale". Bartolo Ciccardini: "Segiutò con attenzione la battaglia dei tre deputati radicali". Bozzi: "Da molto tempo ci battiamo per gli stessi obiettivi". (NOTIZIE RADICALI N. 282, 6 novembre 1976).

Sull'iniziativa dei tre deputati radicali Adele Faccio, Emma Bonino e Mauro Mellini, autoincarceratisi a "Le Murate" per sollecitare l'attuazione dei processi politici per aborto, l'attuazione della riforma carceraria e la scarcerazione del Dr. Giorgio Conciani, Notizie Radicali ha raccolto le seguenti dichiarazioni:

BETTINO CRAXI (segretario nazionale PSI): "I sassi nello stagno non sono mai inutili quando si tratta di una causa giusta. La riforma penitenziaria, dopo lunghissima gestazione, naufragherà ancora prima di nascere se carceri e strutture assistenziali rieducative non saranno adeguate".

UMBERTO TERRACINI (senatore del PCI): "Evidentemente tutte le motivazioni che hanno portato i radicali a mettere in atto questo gesto di autosegregazione sono e rimangono validissime. Quello che più mi preoccupa è che un simile gesto è analogo a tanti altri che fanno muovere i radicali su iniziative a cui non partecipa la massa, ma soltanto pochi individui, anche se naturalmente si deve dare atto del loro coraggio, dal momento che così facendo mettono in rischio se stessi. Mi dispiace vedere i radicali privi di ogni delega o mandato proveniente dalle masse, ed è proprio per questo che ritengo il gesto dei tre parlamentari radicali esaurito prima ancora che iniziasse".

GIUSEPPE SARAGAT (PSDI): "Sono stato in prigione durante il periodo delle SS; ero condannato a morte e fuggii dal terzo braccio di Regina Coeli insieme a Pertini. So quindi cosa sono le prigioni, e devo riconoscere che noi che ci siamo stati, anche se in condizioni più terribili di oggi, abbiamo fatto molto poco per trasformare il sistema carcerario italiano, e abbiamo quindi indubbiamente la responsabilità di non aver modernizzato il sistema carcerario. Indipendentemente dalla forma, sulla quale do un giudizio non negativo, ritengo che la vostra protesta sia giusta e do un giudizio altamente positivo sugli obiettivi che intendete raggiungere".

SILVERIO CORVISIERI (deputato DP): "Esprimo la mia totale solidarietà con Emma Bonino, Adele Faccio e Mauro Mellini, che hanno inteso con questo gesto richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sull'ingiusta carcerazione di Giorgio Conciani, proprio nel momento in cui va avanti la discussione sull'aborto in Parlamento in un contesto che mi preoccupa. C'è infatti la tendenza da parte dei partiti maggiori a trovare un compromesso inaccettabile per le donne innanzitutto e per tutti i democratici. L'azione dei tre deputati radicali può stimolare un'ampia mobilitazione per l'aborto libero e gratuito".

SALVATORE FRASCA (deputato PSI): "Solidarizzo con l'azione radicale: ritengo infatti che in questo momento sia utile incalzare le parti politiche ed il governo perché sia data attuazione alla riforma carceraria". BARTOLO CICCARDINI (deputato DC): "Siamo alle solite: deploro i miei principi socratici che mi impediscono di apprezzare fino in fondo l'iniziativa dei colleghi radicali. Sono convinto che lo scopo dei rappresentanti del popolo sia quello di mutare le leggi là dove sono ingiuste e di rispettarle finché non sono mutate. Il metodo della denuncia paradossale che serve certamente a porre all'ordine del giorno dei problemi da risolvere non può essere messo in atto da deputati. Io cerco di comportarmi così: ad esempio, quando ci fu la raccolta delle firme per l'abrogazione delle leggi sul divorzio io non firmai, non perché non fossi convinto di quella richiesta, ma perché, avendo potuto esprimere il mio giudizio come parlamentare, pensavo di non poter usufruire del diritto dei cittadini a richiedere la correzione di una decisione dei parlamentari. Comunque seguo con attenzione la loro battaglia".

ALDO BOZZI (deputato PLI): "L'autocarcerazione dei deputati radicali è una forma di protesta inusitata contro le molte inefficienze e distorsioni dell'amministrazione della giustizia e l'arcaicità del regolamento carcerario. Questa protesa rientra nello stile dei radicali. Da tempo, in maniera diversa, anche noi ci battiamo per gli stessi obiettivi: crediamo anche noi che ci siano molte cose da cambiare in Italia". Il deputato socialista GIACOMO MANCINI ha inoltre dichiarato: "Ritengo giusta ogni azione che abbia per scopo la liberazione del Dr. Conciani".

SUSANNA AGNELLI: "Le carceri italiane sono tra le più arretrate dell'occidente ed è anche vero che il funzionamento della giustizia in Italia è troppo lento mentre il cittadino ha diritto d'essere giudicato rapidamente. Debbo anche dire però che dubito fortemente che i metodi adottati dai deputati radicali possano accelerare l'approvazione della riforma carceraria. Personalmente penso che il tipo d'azione scelta in questa occasione può produrre più malcontento che risultati positivi".