Un sorriso al potere

Ricordo di Adelaide Aglietta

di Gianni Riotta

Qualche tempo fa un artista dipinse tutta la chiesa della Gran Madre di viola, giocando con le luci fluorescenti, con l'ombra della collina di Torino e i riflessi del Po. L'atmosfera bizzarra sarebbe molto piaciuta a Adelaide Aglietta, parlamentare e femminista che oggi, in quella chiesa, sarà ricordata, sfinita da una lunga malattia. La storia pubblica di Adelaide Aglietta è cominciata a Torino. Casalinga, due figlie, una famiglia normale che più normale non si può. Poi i consultori: una nostra lettrice ricorda oggi su www.lastampa.it, rubrica Pensieri&Parole, che l'abortista¯ Aglietta ascoltava le voci delle donne povere, sei figli e marito violento, ma cercava di dissuadere altre signore dall'aborto. Ecco: nel paese dei superficiali, Adelaide Aglietta era una donna profonda. Allegra e profonda. Combattiva e profonda. Coraggiosa e profonda. Da Torino arrivò a Roma, una Roma triste, percorsa dal terrorismo e dalla corruzione, ma che la giovinezza colorava. Abitava in una soffitta del centro, divisa a lungo con Emma Bonino. La passione politica la divorava, parlamentare e leader radicale, sempre attenta e fedele al partito, sempre irriducibile indipendente, anche dal fondatore Marco Pannella. La signora di Torino, il profilo dolce e scattante come una lama, combattè contro i luoghi comuni della sinistra scialba. Sfidò le Brigate Rosse andando a fare il giurato popolare in un processo da lasciarci la vita (e scrisse un bel libro, pubblicato da Oreste Del Buono per la Milano Libri). Andò all'Asinara a difendere i detenuti br, malgrado fosse l'unica politica ad averli sfidati in tribunale. Emigrò a Bruxelles, parlamentare europea, con i Verdi. Sempre ironica, sempre insofferente delle burocrazie, al potere e all'opposizione. Era una donna viva e libera, perchè‚ l'onorevole Aglietta era solo un un frammento di Adelaide. C'era poi una donna innamorata, una madre fiera delle sue figlie, un'italiana appassionata del suo paese, un'europea scettica e decisa. Durante un digiuno chiamò un amico, agonizzando: posso bere un bicchiere d'acqua? l'amico le impose un cappuccino: qualche caloria per salvare le idee. Ma lei restò male, temendo di tradire un impegno preso. A guardare la politica italiana di oggi, scrivendo di Adelaide Aglietta, viene un senso di terribile malinconia: certo ci saranno da qualche parte personalità felici come la sua. Ma, per ora, non sappiamo vederle.