In commemorazione di Adelaide Aglietta

Piero VERNI, Presidente dell'Associazione ITALIA-TIBET

Ho avuto, e lo dico proprio senza retorica, il piacere e l'onore di lavorare con Adelaide Aglietta, all'inizio degli anni '90 come consigliere quand'era stata incaricata dall'Assemblea di Bruxelles di redigere il testo della risoluzione sui rapporti tra il Parlamento Europeo e la Repubblica Popolare Cinese, e per tutta la scorsa legislatura, in quanto assistente per la questione tibetana e cinese. Adelaide, dopo una vita spesa in Italia sempre in prima fila nella coraggiosa difesa dei diritti umani, delle libertà civili e della democrazia, ha voluto dedicare la sua esperienza di parlamentare europeo e l'ultimo decennio della sua troppo breve esistenza ai grandi temi della politica internazionale ed europea. Fin dagli inizi degli anni '90 si è schierata con convinzione, sia come europarlamentare sia come socia dell'Associazione Italia-Tibet, affianco del popolo tibetano e della sua lotta democratica. Appena eletta, nel giugno '94, volle incontrare il Dalai Lama, in quei giorni in visita in Italia, per metterlo al corrente di come intendesse lavorare per il Tibet nella nobile battaglia del suo popolo. Mi sembra ancora di sentire l'entusiasmo con il quale spiegava le azioni che aveva in mente di compiere. Purtroppo solo pochi mesi dopo quell'incontro Adelaide ricevette il terribile verdetto medico riguardo al male che poche settimane orsono ha posto termine alla sua vita. Sull'onda dello shock seguito alla notizia Adelaide mi confido, nel corso di un drammatico colloquio, che era stata tentata di dare le dimissioni da deputato europeo, pero anche quell'impegno preso davanti al Dalai Lama l'aveva convinta a non gettare la spugna. Mi chiese se insieme all'altro suo assistente, il carissimo Massimiliamo Rizzo, me la sentissi di lavorare per lei in una situazione molto diversa da quella che avevamo ipotizzato. Ovviamente risposi di sì, e per lunghi cinque anni Adelaide, pur così provata dalle cure cui doveva sottoporsi, riuscì a portare avanti il suo lavoro politico e in modo particolare la battaglia per un Tibet libero e indipendente. Non voglio qui dilungarmi su tutto quello che abbiamo fatto dal '94 al '99. Basterà dire che tutte le risoluzioni del Parlamento Europeo sul Tibet della scorsa legislatura hanno portato la firma di Adelaide Aglietta, e sono state approvate in buona misura grazie al suo impegno. E quando, nel 1996, il Dalai Lama venne ricevuto con tutti gli onori dal Parlamento Europeo, dopo essere stato snobbato in modo indegno nel 1988, parte di quel successo deve essere riconosciuto anche al lavoro di Adelaide e del suo ufficio. Puo sembrare eccessivo, eppure è la verità: in tutti questi anni non le ho mai sentito dire una sciocchezza o fare una riflessione banale. Adelaide aveva il raro dono di saper ascoltare, specialmente coloro che riteneva ne sapessero più di lei su di una determinata questione. E poi, riusciva sempre a trarre le conclusioni migliori da quanto le era stato comunicato. L'umanità, l'intelligenza e la sensibilità di Adelaide Aglietta rimarranno per sempre patrimonio comune di tutti coloro che l'hanno conosciuta ed hanno avuto il privilegio di poter collaborare con lei. Nella lettera di condoglianza inviata alle sue due figlie, Alberta e Francesca, il Dalai Lama ha scritto: "Vostra madre è stata un'autentica amica del popolo tibetano, e ci ha offerto il suo aiuto e la sua genuina amicizia nel periodo più difficile della nostra storia. E' stata per noi una sorella ed un'amica dal cuore immenso. Il popolo tibetano la ricorderà per sempre con impegno e affetto." Con la scomparsa di Adelaide Aglietta io ho perduto, oltre ad un'amica carissima, una fonte di ispirazione costante ed un prezioso punto di riferimento. Credo che per me e per l'intera associazione Italia-Tibet l'unico modo per ricordarla sia continuare con ancora maggiore determinazione la nostra lotta per la libertà del Tibet, e non dimenticare mai l'impegno di Adelaide per l'affermazione dei diritti civili, e dei valori della tolleranza e della solidarietà, in Tibet, in Europa, e ovunque nel mondo. Ciao, Adelaide, e grazie per essere stata con noi.