ANTONIO RUSSO: SCOMPARSA VIDEOCASSETTA COMPROMETTENTE

Da un lancio della agenzia Ansa delle 18,37

Roma, 21 ottobre 2000. Il mistero della morte di Antonio Russo si arricchisce di un nuovo particolare inquietante: la scomparsa di una videocassetta in cui si mostravano gli effetti sulla popolazione cecena dell'utilizzo da parte delle truppe russe di armi vietate dalle convenzioni internazionali.

L'episodio e' stato riferito nel corso di un incontro con i giornalisti nella sede del Partito Radicale dalla madre dell'inviato di Radio Radicale - che da alcuni mesi seguiva da vicino la guerra in Cecenia - trovato morto il 16 ottobre nei pressi del villaggio georgiano di Udzharma.

''Antonio mi aveva parlato della cassetta in una drammatica telefonata un paio di settimane prima di morire'', ricorda Beatrice Russo, 75 anni, originaria di Francavilla (Chieti) e titolare di una farmacia a Semproniano (Grosseto).'Mio figlio non era un tipo da perdere il controllo facilmente, aveva una lunga esperienza di guerra, ma in quella occasione era sconvolto, piangeva come un bambino''.

La signora Beatrice racconta che Antonio le telefono' due volte nella stessa giornata, ''un fatto eccezionale'', e che era sconvolto dalle immagini contenute nel video amatoriale consegnatogli ''forse da guerriglieri ceceni''. ''Parlava di bambini con orrende mutilazioni e ferite su tutto il corpo, cadaveri sfigurati. Antonio diceva che avrebbe denunciato l'operato dei russi alle Nazioni Unite''. Qualche giorno prima della sua morte, Antonio aveva telefonato alla madre per annunciarle il suo imminente rientro in Italia. ''Mi ha chiamato sabato, il giorno prima di morire, per dirmi che sarebbe rientrato a Roma il martedì successivo. era sereno, mi disse che aveva consegnato la cassetta ad una traduttrice. l'abbiamo cercata a lungo a Tblisi, anche con l'aiuto degli amici georgiani di Antonio, ma non siamo riusciti a rintracciarla''. Nella compostezza del dolore per la perdita del suo unico figlio, Beatrice russo non accusa apertamente nessuno per la morte del figlio ma si limita a dire ''che ognuno può trarre le conclusioni che vuole'' sulla vicenda. ''aspettiamo solo l'esito dell'autopsia ordinata dalla procura di Roma per sapere esattamente come e' morto Antonio, anche perché forse non sapremo mai chi l'ha ucciso'', ha detto la signora Russo.

A questo proposito, Marco Pannella ha ricordato che nei giorni dell'omicidio di Antonio Russo alle Nazioni Unite Mosca perdeva la battaglia per estromettere il Partito Radicale transnazionale dal palazzo di vetro per le sue denunce dei massacri nel Caucaso. Un unico momento di emozione traspare sul volto della signora Russo quando ricorda che ''il cadavere di Antonio presentava i segni della tortura, aveva le mani legate e la bocca chiusa con un pezzo di nastro adesivo''.