CECENIA: RADICALI, "RUSSO PARLAVA DI URANIO"
Da un lancio dell'agenzia Agi delle ore 13.16


Roma, 6 gennaio 2001. Il Partito Radicale torna a ribadire le sue accuse per la morte del giornalista Antonio Russo: le conclusioni dell'esame necrospico sul suo cadavere fanno pensare ad una esecuzione "nello stile dei servizi di Mosca", ed in più l'inviato aveva parlato, pochi giorni prima della morte, di inquinamento da uranio in Cecenia. Anche se aveva aggiunto: "non sappiamo esattamente se, ad esempio, vengono usate pallottole con uranio impoverito".

In una conferenza stampa tenuta questa mattina preso la sede del partito, il direttore di Radio Radicale, Massimo Bordin ha illustrato una sintesi delle risultanze dell'autopsia eseguita in Georgia sul corpo di Russo. "Conferma tutto cio' che avevamo anticipato", ha detto, "cioè che Antonio è morto per un trauma toracico che ha provocato la frattura di numerose costole, dello sterno e la lacerazione del tessuto polmonare sinistro, causato da un corpo contundente rigido e non tagliente". Quindi deve essere esclusa "sia l'ipotesi di un incidente stradale, sia di una caduta dall'alto".

Si tratta, insomma, "di una metodica che prevede lo schiacciamento senza lasciare tracce esterne, tipica dei servizi russi". Da parte sua Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale, ha puntato l'indice sugli interessi politici ed economici che si muovono dietro l'instabilità del Caucaso e la necessità di aiutare il Cremlino del Presidente Putin. Ed ha promesso: "Noi continueremo sulla stessa strada" di Russo. Marco Cappato, coordinatore del comitato dei radicali, ha mostrato quindi un video in cui si vede Antonio Russo prendere la parola nel corso di una conferenza ambientalista svoltasi in Georgia alla fine di settembre. Secondo la trascrizione inglese ed italiana distribuita (l'audio della cassetta non era ben comprensibile) il giornalista di Radio Radicale faceva cenno al problema dell'inquinamento da uranio causato dall'impiego di armi particolari da parte dei russi in Cecenia. Queste le parole di Russo: "Abbiamo analizzato l'impatto che hanno queste tecnologie sull'ambiente, ad esempio l'inquinamento nucleare causato dalle armi e dall'uranio, l'inquinamento dell'acqua che si ottiene gettando cadaveri e carcasse" nelle falde acquifere. Sempre secondo il testo distribuito, Russo aveva anche detto: "Non sappiamo esattamente se per esempio vengono usate pallottole con uranio impoverito, come quelle usate in Kosovo durante i bombardamenti".