SULLA RIFORMA CARCERARIA

La raccomandazione accolta dal secondo congresso italiano del Partito Radicale (27-28-29 gennaio 1990)

SOMMARIO: Il documento che chiede la difesa della riforma penitenziaria del 1986 (legge Gozzini) č stato accolto dalla Presidenza del Congresso e trasmesso agli organi dirigenti del Partito.

R A C C O M A N D A Z I O N E

Il Secondo Congresso italiano del Partito Radicale riunito a Roma il 27-28-29 gennaio 1990,
- considerato che attraverso la Legge di riforma penitenziaria dell'86 il carcere italiano si č trasformato profondamente e a molti condannati č stata offerta l'occasione per un reinserimento col massimo di garanzie per sč e per la societą;
- considerato che attraverso questa riforma si č tentato di sanare anche il danno prodotto dalle leggi e dalla giustizia dell'emergenza;
- considerato che la legge Gozzini č solo una parte di quella grande riforma del carcere e della giustizia che da tempo č terreno di impegno e di battaglia radicale, ed č essa stessa da migliorare superando gli aspetti premiali, le prescrizioni inutili e contraddittorie, incapaci di riconoscere il detenuto come soggetto di diritti e di responsabilitą;
- considerato che l'introduzione del nuovo Codice di Procedura penale ha determinato una disparitą tra processati con il vecchio Codice e quelli processati con le nuove regole, una disparitą che si cumula a quelle prodotte dalla legislazione di emergenza nei confronti dei detenuti per reati politici, e non solo;

- denuncia la campagna demagogica e strumentale di disinformazione sui contenuti, i dati e sugli effetti della Legge Gozzini, campagna volta a determinare un nuovo clima di emergenza per reintrodurre la pena di morte, abolire la presunzione di non colpevolezza, stabilire meccanismi automatici di esclusione di categorie di detenuti condannati per delitti imposti dall'emergenza di moda;
- invita i radicali presenti nelle istituzioni parlamentari, nei partiti, in movimenti e associazioni ad attivare tutti gli strumenti di azione politica e di informazione per impedire un ulteriore attentato allo stato di diritto, alla riforma penitenziaria e alla cultura nonviolenta che si č affermata nel mondo carcerario;
- dichiara il proprio sostegno, insieme al movimento civile e nonviolento dei detenuti nelle carceri italiane, alla richiesta di un indulto che sani le disparitą prodotte dall'emergenza e dall'introduzione del nuovo Codice e ripristini l'eguaglianza della legge nei confronti dei cittadini.

Sergio D'Elia
Maria Teresa Di Lascia
Gabriele Paci
Gianni Betto
Caterina Caravaggi
Paolo Ghersina
Antonio Lalli
Francesca Capuzzo
Olivia Ratti
Olivier Dupuis