Cronologia transnazionale del Partito Radicale: 1955

 

10/11 dicembre 1955 - Italia: Roma - Nasce il Partito Radicale

Il Partito Radicale - inizialmente denominato Partito Radicale dei Democratici e dei Liberali - Italiani - nasce durante un convegno concluso al cinema Cola di Rienzo di Roma, alla presenza di 2500 persone, a seguito di una scissione della sinistra del Partito Liberale - Italiano. Gli oratori ufficiali sono Nicolò Carandini, Leone Cattani, Mario Paggi e Bruno Villabruna. Nel nuovo raggruppamento politico entrano a far parte esponenti della sinistra liberale, di ex azionisti, di intellettuali, pubblicisti e giornalisti dell'area laica e di alcuni ambienti giovanili ed universitari. Tra questi: Leopoldo Piccardi, Mario Pannunzio, Ernesto Rossi, Leo Valiani, Guido Calogero, Giovanni Ferrara, Marco Pannella, Paolo Ungari, Eugenio Scalfari...

L'impegno prioritario dei radicali:

"… l'attuazione della Costituzione e la effettiva instaurazione dello Stato laico e liberale, di quello Stato di diritto che fa tutti i cittadini uguali innanzi alla legge, senza discriminazioni politiche e religiose, e che ne garantisce la libertà attiva dall'arbitrio governativo e poliziesco."

Lotta contro i monopoli economici, giustizia sociale, moralizzazione delle imprese pubbliche, integrazione nel mercato comune europeo, riforma della scuola, sono i terreni d'azione che il Partito radicale si propone nella sua prima carta costitutiva e programmatica.

Costituiranno la prima segreteria nazionale: Nicolò Carandini, Leopoldo Piccardi, Mario Pannunzio, Leo Valiani, Bruno Villabruna.


Nicolò Carandini e Leopoldo Piccardi

Mario Pannunzio (direttore de "Il Mondo")

Leo Valiani e Bruno Villabruna

 

Negli anni tra il '55 ed il '60 il Partito Radicale, impegnato essenzialmente nella politica interna italiana, cerca di mantenere una equidistanza sia verso il centrismo clericale sia verso il totalitarismo comunista, avendo di mira l'espansione dell'area laica e socialista nel paese.

In politica estera il programma iniziale del PR, così come risultava dagli interessi, pur differenziati, dei due settimanali radicali (l'Espresso e il Mondo), puntava: ad una posizione filo atlantica dell'Italia nella NATO e ad un rilancio europeo del paese. A partire dal 1960 si definiranno le posizioni e le tesi della "Sinistra radicale" i cui giovani esponenti riprenderanno la guida del partito a seguito dell’abbandono della attuale classe dirigente. (CRB)

Tipicamente la Sinistra radicale, dal suo costituirsi, dimostrerà un’attenzione pratica e centrale alla scena internazionale.

"Nella seconda metà degli anni '50 maturano a livello internazionale un nuovo tipo di opposizioni di sinistra che si pongono al di fuori delle grandi organizzazioni partitiche, comuniste o socialdemocratiche. Queste opposizioni laiche si rendono interpreti a vari livelli pratici o teorici di nuove esigenze sociali emergenti quanto ignorate dalle sinistre ufficiali o dai partiti di ispirazione cristiana. Esse trovano un comune denominatore nell'ispirazione antiautoritaria di fronte ad una involuzione repressiva dei governi europei (…) In tale contesto nascono il movimento antiatomico in Inghilterra, le reti di resistenza alla guerra algerina in Francia, l'esperienza teorica dei Quaderni Rossi in - Italia... " (INR)