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Cronologia del Partito Radicale - 1963

GENNAIO Gran Bretagna: Oxford Convegno per la pace
MARZO
Italia: Bologna Consiglio nazionale PR
APRILE
Vaticano Enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII
APRILE
Italia: Roma Antimilitarismo, Marcia di Pasqua
APRILE Italia: Roma Elezioni nazionali
APRILE Italia
Elezioni nazionali. Seguirà un monocolore di transizione guidato da Leone.
GIUGNO Italia Consiglio nazionale PR
LUGLIO Italia: Roma Media, "Agenzia radicale"
AGOSTO
USA A Washington 200.000 persone marciano con Martin Luther King per l'integrazione razziale ed i diritti civili.
AGOSTO
Italia: Roma Antimilitarismo
SETTEMBRE
Italia: Roma

Antimilitarismo

SETTEMBRE
Italia: Roma

Scuola, ADESSPI

NOVEMBRE
Usa Uccisione di Kennedy a Dallas
DICEMBRE
Italia: Roma ENI
DICEMBRE
Italia
Governo di centrosinistra guidato da Moro con partecipazione dei socialisti di Nenni.
DOCUMENTI

Quattro domande radicali
Dal fascicolo "Il Voto radicale" a cura di Vittorini, Pannella, Boneschi 10/4/63

Assemblea Nazionale dei Radicali - lettera di convocazione aprile 63
ADESSPI

LEGENDA TITOLI

rosso = transnazionale - blu = specifico nazionale -  verde = congressi o riunioni del PR


4/7 GENNAIO - Gran Bretagna: Oxford - Convegno per la pace

Una rappresentanza della Consulta italiana per la pace, guidata da Andrea Gaggero (premio Lenin per la pace) e includente una delegazione radicale, Pannella, Rendi, Bandinelli, Ida Sacchetti, partecipa alla costituzione della "International Confederation for Peace and Disarmament" ad Oxford, insieme a numerosi altri movimenti pacifisti "non-allineati" europei ed americani nonviolenti e integrazionisti (gli inglesi "Campaign for Nuclear Disarmament" (CND) e "Comitato dei 100", le associazioni integrazioniste e non violente americane facenti capo a J. Muste e B. Rustin, partiti e movimenti socialisti pacifisti olandesi e scandinavi, oltre a personalità come Claude Bourdet (direttore di France Observateur), Collins, ed il deputato greco Lambrakis).
Inizia anche negli atti approvati il dibattito che poi diventerà polemica tra pacifisti e nonviolenti, tra antinuclearisti per il disarmo nucleare, e antimilitaristi per il disarmo completo unilaterale.
Il documento conclusivo stabilisce una piattaforma di temi e modalità ai fini di una costituenda confederazione internazionale dei movimenti pacifisti ed antinuclearisti.

9/10 MARZO - Italia: Bologna - Consiglio nazionale PR

La nuova Direzione differenziava assai nettamente la linea politica del partito e le sue passate oscillazioni verso il centrosinistra; si assumeva il compito di promuovere invece, nelle grandi linee, uno schieramento di alternativa alla Democrazia cristiana.
In tal senso la mozione generale, in vista delle imminenti consultazioni elettorali italiane, invita gli elettori a sostenere i partiti della sinistra, anche comunista, ponendo nell'unità della sinistra italiana e nella costruzione della nuova sinistra europea l'unica prospettiva di alternativa di progresso e di libertà in un'Europa minacciata dal pericolo autoritario dell' "Europa dei sei".
Si indica nella "sinistra europea" (le forze politiche - pacifiste, radicali e socialiste unitarie - che si sono differenziate ugualmente dalla socialdemocrazia e dal comunismo) l'interlocutore fondamentale. Si afferma inoltre che "solo affrontando il compito della progressiva trasformazione delle strutture militaristiche, che rappresentano una costante indiscussa degli Stati comunisti non meno che degli altri a diverso regime, in strutture di pace e di servizio civile si può oggi contribuire a risolvere istituzionalmente ed in termini democratici il problema della convivenza e della pace."

La Direzione nazionale sarà così composta:

Segretari nazionali: dott. Luca Boneschi, dott. Vincenzo Luppi, dott. Marco Pannella.
Membri:
avv. Leonida Balestreri (Genova), ing. Luigi Ponci (Como), dott. Giuliano Rendi (Roma), avv. Franco Sorrentino (Bari), dott. Gianfranco Spadaccia (Roma), dott. Domenico Baroncelli (Ravenna), Massimo Teodori (Roma), prof. Licinio Valseriati (Brescia), oltre ai tre segretari nazionali.
Presidenza
Consiglio nazionale: avv. Elio Vittorini.

Marco Pannella

 

Elio Vittorini

 

21 APRILE - Italia: Roma - Antimilitarismo, Marcia della Pace

Il "Comitato per il disarmo atomico e convenzionale dell'area europea" (aderente alla Consulta italiana per la pace) promuove, in occasione della Pasqua cristiana, la prima marcia per la pace a Roma, organizzata con l'adesione di numerosi gruppi e movimenti politici, religiosi e culturali. Partecipano circa 1000 cittadini.
I - Partigiani per la Pace - movimento di ispirazione comunista, non aderiscono all’iniziativa dopo un confronto che, iniziato sul problema delle armi atomiche cinesi, si è sviluppato fino ad investire le linee della politica di tutto il movimento per la pace in Italia.

28 APRILE - Italia: Roma - Elezioni nazionali

Il PR, che non partecipa alla competizione data la sua precarietà e invita a votare "uno dei quattro partiti della sinistra" (PCI, PSI, PSDI, PRI), diffonde però il fascicolo "Il voto radicale" con le risposte a quattro domande sulla crisi delle sinistre europee, da parte di intellettuali e politici (tra gli altri Pier Paolo Pasolini, Leonardo Sciascia, Umberto Eco… )
"Il PCI, dopo il fallimento delle trattative con un gruppo di intellettuali rappresentati da Giulio Einaudi, nelle ultime battute della preparazione elettorale aveva offerto al PR, (…), un accordo con la garanzia di almeno tre candidati eletti alla Camera dei Deputati. Ma sempre da parte comunista, precedentemente, tramite Gian Carlo Pajetta si era suggerito al PR di costituire raggruppamenti elettorali "autonomi" in appoggio di candidature di tipo di quelle di Carlo Levi e Alberto Carocci."

8/9 GIUGNO – Italia: Roma (sede radicale, via XXIV maggio) - Consiglio nazionale PR

La riunione si svolge nella nuova sede del PR, un appartamento che ospita oltre al partito l’ADESSPI (Associazione Difesa E Sviluppo Scuola Pubblica Italiana) e la Consulta romana per la pace.
Il Consiglio avvia una "sospensione di attività" degli organi centrali, nell'invito alle sezioni e nuclei locali ad un potenziamento ed uno sviluppo di attività, in una riorganizzazione strutturale, a carattere "federativo" che era già implicita nella mozione di Bologna. Viene lanciata una campagna di sottoscrizione per un milione di lire.
Lettera di convocazione dell’assemblea

15 LUGLIO - Italia: Roma - Media, "Agenzia radicale"

Esce il n.1 di Agenzia radicale, ciclostilato giornaliero.

Nei mesi e per alcuni anni successivi (fino al dicembre 1967) l'attività radicale si organizzerà intorno alla pubblicazione di questa agenzia di stampa che - pur non essendo emanazione diretta degli organi di partito - servirà come organo di diffusione di temi radicali, principalmente rivolto e distribuito alla classe politica e giornalistica. L'Agenzia Radicale sarà utile anche come mezzo di contatto con i gruppi riconosciuti affini in Europa; una larga parte del materiale pubblicato dall’Agenzia proveniva infatti da questi gruppi corrispondenti.
"Si trattava in primo luogo, del primato della politica quotidiana, e dell’aderenza a casi concreti piuttosto che alla battaglia delle idee."

AGOSTO - Italia: Roma – AR, Antimilitarismo

Agenzia radicale denuncia e fornisce le prove di un traffico d'armi (pistoletra l'Italia ed il Sud Africa razzista, autorizzato dal Ministero del commercio estero. La notizia veniva ripresa dalla stampa (ad es. «Unità» del 22 agosto) con notevole evidenza, e dava origine ad una iniziativa parlamentare che costringeva il governo a rispondere confermando anche se minimizzando quanto «AR» aveva pubblicato.

SETTEMBRE - Italia: Roma - AR, Antimilitarismo

Agenzia radicale informa della costruzione, in segreto e senza autorizzazione parlamentare, della prima di tre basi NATO previste, dotate di sommergibili armati di testate nucleari Polaris, in Sardegna, nell'isola di Tavolara. "La precisione dell'informazione scatenava una campagna di stampa e politica di ampio livello. I senatori Spano, Mencaraglia, Pirastu (PCI) e gli onorevoli Laconi, Marras, Ignazio Pirastu e Berlinguer, dello stesso partito, presentavano al presidente del Consiglio e al ministro della Difesa una interrogazione per sapere come, qualora la notizia fosse stata esatta, ``la presenza di tale base possa conciliarsi col solenne impegno assunto dal governo nell'inverno scorso, che escludeva categoricamente la presenza di basi italiane per i sottomarini armati di missili».
«Impressione e allarme ad Olbia e in tutta la Sardegna» destava, secondo «l'Unità», la diffusione della notizia attraverso la stampa dell'isola che le dava ampio risalto. I gruppi del PCI al Senato e alla Assemblea Regionale, i parlamentari socialisti Mario Berlinguer e Mario Sanna presentavano interrogazioni, alle quali rispondeva l'allora ministro della difesa, Andreotti, fornendo una interpretazione falsa dei fatti denuncianti dall'organo radicale e dal parlamento."
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SETTEMBRE - Italia: Roma – Scuola, ADESSPI

Convegno "Scuola e Pace"

DICEMBRE – Italia: Roma – ENI

"I radicali informano le direzioni di tutti i partiti di sinistra di aver raccolto elementi e documenti di estrema gravità sull’ENI" (Ente nazionale idrocarburi, la compagnia statale di controllo e sviluppo del settore petrolifero, fondata da Enrico Mattei nel ’53, di cui faceva parte l’AGIP) che dimostravano come l’Ente fosse divenuto centro di corruzione, di condizionamento e prepotenza nei confronti del potere politico."


Quattro domande Radicali

Dal fascicolo "Il Voto radicale" a cura di Vittorini, Pannella, Boneschi 10/4/63

1) In qual modo crede sia possibile che le classi popolari e i ceti medi prendano coscienza che non è sufficiente un benessere elargito dai detentori del potere, ma che è necessario che si pongano esse stesse come condizionatrici consapevoli e dirette dei loro interessi effettivi?

2) Il triangolo industriale moderno non ha più come suoi vertici Genova, Milano e Torino, ma Milano, Parigi e Düsseldorf; gli interessi della classe operaia italiana (come di quella europea) sono legati al rafforzamento del potere contrattuale al livello di questo mondo industriale. E' possibile, a suo avviso, ripensare oggi - da sinistra - i problemi europei?

3) In America come in Europa, le forze pacifiste sono oggi un momento avanzato della lotta democratica. In America, i pacifisti hanno condotto la lotta per l'eguaglianza razziale con mezzi nuovi e rivoluzionari, passando dalla protesta passiva all'opposizione attiva: in Inghilterra pacifisti e "new left" ("nuova sinistra") sono integrati all'opposizione del immobilismo laburista sui diversi problemi politici. Ritiene che la lotta pacifista sia attuale nel continente ed in Italia, considerando il peso delle forze militare sul continente? Ad esempio - raccogliendo l'invito di economisti e politici - con la richiesta della trasformazione delle strutture militari in "servizio civile?"

4) Quale pensa sia la funzione della scuola in uno stato democratico? L'On. Moro ha dichiarato nel discorso programmatico che la DC non sopporterà mai il monopolio statale della scuola. Contemporaneamente l'"Osservatore Romano" ha invitato i cattolici a scendere in piazza per ottenere "libertà" di insegnamento per i loro figli in scuole cattoliche finanziate dallo Stato. Come pensa si possa resistere a questa offensiva del mondo cattolico?

Risposte di: ELIO VITTORINI, PIERPAOLO PASOLINI, GAETANO COZZI, NELLO RISI, FRANCESCO LEONETTI, ALOISIO RENDI, ERNESTO N. ROGERS, ANTONIO SORRENTINO, ROBERTO ROVERSI, MARIO CAGLI, MASSIMO MILA, SILVIO CECCATO, ANDREA GAGGERO, MARIO MONTEVERDI, LEONARDO SCIASCIA, UMBERTO ECO, DOMENICO BARONCELLI, MARIO BONESCHI


ASSEMBLEA NAZIONALE DEI RADICALI - LETTERA DI CONVOCAZIONE

SOMMARIO: Uno dei primi documenti del "nuovo" partito radicale con il quale si convoca l'assemblea nazionale dei radicali su una serie di argomenti: la difesa della scuola pubblica, l'azione nelle organizzazioni universitarie, il pacifismo, le elezioni, la campagna di sottoscrizione. (27 aprile 1963)

Cari amici

dopo due mesi dalla ripresa della nostra attività è necessario fare un primo bilancio politico e organizzativo della situazione del Partito Radicale e porre gli obiettivi futuri.

Come voi saprete, sul piano della organizzazione, è stato già da tempo provveduto a fornire la Sede Centrale del PR di un nuovo appartamento, sito in via XXIV maggio 7, che fosse in grado di soddisfare quelle nuove esigenze di organizzazione e di lavoro che si sono ricercate e presentate in questo periodo. Numerose riunioni di diverso tipo si sono svolte nei locali del partito e, oltre agli uffici del partito stesso e della sezione romana, sono ospiti nell'ampio appartamento la SEZIONE ROMANA DELL'ADESSPI e la CONSULTA ROMANA DELLA PACE.

Tra i diversi interventi politici radicali, quello nei settori della SCUOLA e del PACIFISMO hanno trovato le maggiori concrete realizzazioni ed i migliori successi, creando delle "zone di movimento", suscettibili di sviluppo e di crescita.

ADESSPI

Dopo l'intervento dell'on. MORO in difesa della cosiddetta "scuola libera" e la riaffermata intransigenza clericale della DC in questo settore, è sembrato necessario un intervento radicale per riaffermare l'importanza e la urgenza di una battaglia laica, nel momento in cui le stesse forze di sinistra laica (PRI) e socialista (PSI) tendono a sfumare le loro posizioni in materia di laicismo e di difesa della scuola pubblica ed i comunisti sono disposti in nome di una precaria "unità" a lasciar scadere le organizzazioni di opposizione e di alternativa come l'ADESSPI.

L'amico Bandinelli, del comitato centrale dell'ADESSPI, si è fatto interprete di questa posizione, in seno all'associazione nazionale, ed a Roma gli amici radicali hanno conquistato la maggioranza assoluta della sezione romana che ha ripreso a funzionare attivamente, proponendosi un vasto programma per il futuro.

UGI-UNURI

Dopo una carenza in questo settore universitario, tradizionalmente vicino alle esigenze radicali, durato qualche anno, è cominciato un lavoro di riorganizzazione dei radicali presenti nell'università. Al congresso di Miramare dell'UNURI erano presenti numerosi amici sia nell'UGI che nell'AGI, e l'amico Teodori è stato eletto consigliere nazionale dell'UNURI, al termine del congresso stesso. Data la notevole confusione delle posizioni di politica universitaria, e lo scarso coordinamento dei radicali presenti nell'università, per la determinazione di un programma rispondente alle esigenze generali del momento è stata indetta una RIUNIONE DEGLI UNIVERSITARI RADICALI impegnati nelle associazioni e nella Rappresentanza, che si terrà presso la sede del Partito a Roma nella prossima decade di maggio: (la segreteria provvederà ad invitare gli amici interessati: le sezioni entro il 4 maggio dovranno segnalare gli iscritti impegnati nell'università).

PACIFISMO

Conseguentemente con la mozione votata a Bologna, intensa è stata l'attività in questo settore, in cui sempre più qualificato ed indispensabile è l'intervento politico radicale. Proseguendo la presenza in senso alla Consulta Italiana della Pace, è stata svolta a Roma il 21 aprile una MARCIA DELLA PACE, di soli quadri, organizzata senza l'adesione dei comunisti Partigiani della Pace, che avuto grande successo di partecipazione politica e di indicazione di metodo. La marcia è stata organizzata prevalentemente dai nostri amici Rendi, Teodori, Spadaccia, Gaggero, Sacchetti e Bandinelli attraverso il COMITATO PER IL DISARMO ATOMICO E CONVENZIONALE DELL'EUROPA, ed ha visto l'desione di numerosi gruppi e movimenti politici, religiosi, culturali. E costituisce la prima volta che una simile manifestazione si svolge (1000 persone) in piena autonomia organizzativa dai comunisti e con un tono tipicamente europeo di "nuova sinistra".

ELEZIONI

Secondo le decisioni prese nelle riunioni di Milano, di Bologna e della direzione nazionale, il partito non si è presentato alle elezioni politiche in corso. Solo gli amici BARONCELLI a Ravenna, PONCI a Como e SALZA a Torino sono presenti in considerazione della particolare situazione locale, rispettivamente in un collegio senatoriale con il PSI il primo nelle liste socialiste della camera il secondo, nella concentrazione lamalfiana il terzo.

Purtuttavia la competizione elettorale non ci poteva trovare passivi visto il ripetuto interesse che a sinistra la sigla e la posizione radicale hanno provocato. Ancora una volta si è tentato da numerose parti di raccogliere l'eredità politica radicale, cercando di dare per liquidato il partito. A Roma il segretario dell'Unione Radicale degli amici del Mondo, Leone Cattani si presenta al senato con il PSDI (e probabilmente sarà eletto); dovunque in Piemonte, in Sicilia, in Emilia La Malfa ha cercato di far confluire i radicali locali nelle liste del PRI, cercando, senza riuscirvi, di scavalcare gli organi del partito e di puntare su "indipendenti radicali" mentre d'altro canto la lista del PRI in Liguria rifiutava il consigliere comunale Balestreri senza giustificati motivi; infine è continuata l'opera di passivi supporto del PSI da parte di coloro (come Piccardi sull'Astrolabio) che già da tempo avevano rinunziato anche nel partito ad una posizione autonoma e critica.

In diversi modi, quindi, ed in diverse situazioni è stata portata avanti l'indicazione radicale di un voto per uno dei partiti di sinistra (dal PRI al PCI) sottolineando ancora una volta il valore di questa scelta COME INDICAZIONE DELL'UNICA ALTERNATIVA DI PROGRESSO E DI LIBERTA' CHE SI OFFRE AL NOSTRO PAESE ED ALL'EUROPA e DELLA DIREZIONE DELLA FUTURA INIZIATIVA RADICALE PER UNA NUOVA UNITA' DELLA SINISTRA E LA COSTRUZIONE DI NUOVA SINISTRA EUROPEA.

A Milano è stato in tal senso affisso un manifesto radicale ed è stata condotta una vivace polemica sulle colonne del "Giorno" tra la sezione e gli ex-radicali Bodrero e Turone che invitano ad aderire al PSI; a Roma è stata inviata una circolare stampata della sezione romana alle diecimila persone del tradizionale indirizzario radicale.

IL VOTO RADICALE

Importante contributo al dibattito politico ed inizio di una serie di possibili collaborazioni è stata l'iniziativa de "IL VOTO RADICALE", raccolta di risposte ad un documento politico preparato da Elio Vittorini, Marco Pannella e Luca Boneschi, da parte di personalità della cultura, della politica e della scuola (Vittorini, Pasolini, Mila, Eco, Sciascia, Boneschi ed altri).

E' apparso chiaramente come il voto comunista o socialista di numerose personalità sia risultato per molti un voto insoddisfacente e come sia urgente ed indispensabile una iniziativa politica chiaramente di sinistra non comunista, che si ponga come rinnovamento di temi e di dimensioni della lotta politica italiana (Europa, rapporto cultura-politica, alternativa globale al mondo cattolico ecc.).

INTERVENTI

Dopo mesi di silenzio, la segreteria nazionale del partito è riuscita a rimporre la presenza del partito nella cronaca degli avvenimenti politici d'ogni giorno. Così sono stati diramati numerosi comunicati, come per i discorsi di Andreotti, per la questione sanitaria, per l'uccisione di Grimau, per le prese di posizione di Moro sulla scuola, ed altri, ripresi dalla stampa quotidiana di diversa intonazione dal Popolo all'Unità.

Così si è intervenuti alle manifestazioni di diverse organizzazioni, quali il congresso del Sindacato Nazionale Scuola Media, le riunioni del comitato di agitazione di avvocati e magistrati, le discussioni sulla crisi della facoltà di architettura, il convegno della Federazione organizzato dal movimento Salvemini. Così, oltre all'attività nell'ADESSPI, nell'UGI, nelle consulte per la Pace, si è preso contatto per una futura attiva presenza del partito con il comitato anticoloniale, i consigli federativi della resistenza; l'associazione per la libertà religiosa, nonché con il Movimento Salvemini, organizzazione a noi vicina, non in contrasto con i nostri obiettivi, al quale si invitano tutti gli amici radicali ad iscriversi e partecipare attivamente.

Tutto ciò ed altre iniziative prese dalle sezioni di Milano, Torino, Brescia, Mantova, Bologna, Bari, Como e Ravenna, Trento, nonché da altri amici nelle diverse città ed in diversi organismi politici e culturali, hanno voluto significare la ripresa di una presenza politica radicale, che va sempre più imponendosi quale componente necessaria ed originale nello schieramento della sinistra italiana.

Si tratta di un lavoro faticoso ed impegnativo, che serve a ricomporre una trama di azioni e reazioni politiche, necessarie ad una presenza minoritaria, quale quella che sosteniamo. Certo non c'è stata una struttura organizzativa funzionante che permettesse di svolgere un preciso lavoro di coordinamento e di informazione.

Gli indirizzari del partito non sono ancora in grado di rispondere alle esigenze organizzative continue; il tesseramento procede a rilento nonostante le sollecitazioni della precedente circolare; la campagna di sottoscrizione lanciata due mesi or sono non ha finora risposto a quelle esigenze di autofinanziamento, in questo momento così necessario alla nostra battaglia politica ed alle nostre volontà morali di autonomia. Finora le spese del partito sono state esclusivamente a carico delle sottoscrizioni degli amici romani.

SOTTOSCRIZIONE

E' INDISPENSABILE ALLA NOSTRA STESA SOPRAVVIVENZA POLITICA ED ORGANIZZATIVA RILANCIARE LA CAMPAGNA DI SOTTOSCRIZIONE E RACCOGLIERE ENTRO BREVE TEMPO UN MILIONE, QUALE MINIMO OBIETTIVO DELLE PROSSIME SETTIMANE; INDIRIZZARE A PARTITO RADICALE VIA XXIV MAGGIO 7 oppure CONTO CORR. POST. ROMA 1/12168.

Per ora accanto alla continua esigenza organizzativa di raggiungere tutti i nostri amici con i quali abbiamo perduto i contatti, riordinare la situazione degli iscritti, dar notizia delle iniziative prese nelle sedi, si possono indicare alcune linee politiche che possono essere seguite concordemente in tutto il paese e da tutti gli amici. E' necessario innanzitutto essere presenti nell'ADESSPI, per portare avanti la battaglia intransigentemente laica per la quale l'associazione era nata; partecipare o creare gli organismi pacifisti quali le Consulte della Pace, nelle quali la nostra voce pone in risalto soprattutto l'aspetto antimilitarista e quello europeo dell'azione per il disarmo; stringere rapporti cordiali e di collaborazione con gli altri partiti di sinistra, per i quali i radicali devono presentarsi come partito e non come personalità indipendenti; prendere contatto con la CGIL e mettere a fuoco soprattutto il problema delle professioni nella nuova situazione; rafforzare gli organismi unitari di sinistra di base che rischiano di entrare, o di essere messi, in crisi con il centro-sinistra.

Accanto a queste azioni laterali, però, il partito deve sempre più trovare la sua forma autonoma e continua di vita politica e di struttura organizzativa. Nei prossimi mesi, a partire dalla mozione di Bologna che rappresentava alcune prime schematiche indicazioni politiche, sarà necessario ripensare globalmente il significato, l'azione, la struttura, le prospettive del PARTITO RADICALE, per i prossimi anni, e stabilirne la tattica e gli obiettivi.

Dopo questi primi esperimenti che indubbiamente hanno creato zone notevoli di movimento, ma che non sono sufficienti ad assicurare una vita continua ed efficiente del partito, è necessario convocare per I GIORNI 8 e 9 GIUGNO 1963 presso la sede centrale del partito a ROMA, VIA XXIV MAGGIO 7, una ASSEMBLEA NAZIONALE DEI RADICALI

che deliberi sui seguenti argomenti:

- convocazione della SECONDA COSTITUENTE RADICALE, modi, tempi e programma del lavoro di preparazione

oppure

- in mancanza di questa chiara prospettiva politica di rilancio e di ripensamento della azione radicale, il naturale scioglimento del partito.

E' chiaro che data la drammaticità della situazione, e la necessità di una netta risoluzione, occorre una grande partecipazione alla assemblea di Giugno di tutte le sezioni, i nuclei, i gruppi, gli amici che lavorano nelle diverse città ed in svariati organismi, insomma di tutti coloro che oggi devono decidere ed impegnarsi sul futuro della politica radicale.

Cordiali saluti

per la SEGRETERIA NAZIONALE - Ufficio romano - Massimo Teodori 


Adesspi

"Per quanto concerne problemi inerenti alla scuola, nel 1963 e negli anni immediatamente successivi il partito prese particolari iniziative, tra cui quella di rivitalizzare la ADESSPI (Associazione per la difesa e lo sviluppo della scuola pubblica italiana). Questa associazione, il cui congresso costituente si era tenuto a Roma nei giorni 19, 20 e 21 febbraio del 1960 e che si era avvalsa anche dell'apporto di uomini non appartenenti al mondo scolastico, si rese portavoce della necessità di una effettiva applicazione degli articoli 33 e 34 della Costituzione, quelli cioè che regolano i problemi dell'istruzione.

Al secondo congresso dell'ADESSPI (1963) viene sottolineato come il bilancio di quei pur pochi anni di attività dell'associazione sia troppo misero; i radicali, rimproverati gli altri partiti rappresentati nell'associazione di non essersi impegnati a sufficienza, promuovono varie manifestazioni, organizzando anche dibattiti, convegni (nel 1963 un convegno trattò del tema "scuola e pace") e fornendo informazioni alla stampa per diffondere i termini e i temi del problema della scuola. Ma se in seno alla sezione romana dell'ADESSPI i radicali godono di una presenza maggioritaria, non analoga è la situazione in sede di organo nazionale, dove i radicali accusano socialisti e comunisti di anteporre all'autonomia dell'ADESSPI i propri interessi partitici. Non riuscendo a concretizzare le loro intenzioni, i radicali abbandonano l'ADESSPI."