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Cronologia del Partito Radicale - 1970

GENNAIO
Italia Giustizia, Valpreda
GENNAIO
Italia: Roma Liberazione femminile
GENNAIO
Italia Vari scontri tra studenti e polizia
GENNAIO
FEBBRAIO
Italia: Roma Antimilitarismo
FEBBRAIO/MARZO
Italia Caduta del secondo governo Rumor e reincarico allo stesso (centro-sinistra)
FEBBRAIO
Italia Concordato
FEBBRAIO
Italia: Roma Liberazione della donna, MLD
MARZO
Trattato di non-proliferazione nucleare, esclusi Francia, Cina, Israele, Brasile.
MARZO
Europa Trattato economico tra Jugoslavia e CEE
MAGGIO
USA Vari scontri e numerosi morti in manifestazioni contro la guerra in Vietnam. Nixon annuncia il ritiro dalla Cambogia.
MAGGIO
Italia: Roma VII Congresso (straordinario)
MAGGIO
Italia: Roma media, elezioni
MAGGIO
Italia: Roma Elezioni, campagna
MAGGIO
Italia Approvata la legge istitutiva del referendum abrogativo di iniziativa popolare, su richiesta di cattolici, al fine di abrogare l’annunciata legge sul divorzio.
GIUGNO
Italia: Roma Liberazione della donna, MLD
GIUGNO
Italia: Roma Divorzio
GIUGNO
Italia Le prime elezioni regionali.
GIUGNO
Italia Elezioni regionali
GIUGNO
Italia: Roma Divorzio
LUGLIO
Italia Dimissioni di Rumor e incarico a Colombo.
LUGLIO
Italia Divorzio, Media
LUGLIO
Italia: Roma Divorzio
LUGLIO
Italia: Roma Divorzio, Lid
AGOSTO
Italia: Roma Divorzio, digiuno
AGOSTO
Italia: Roma Divorzio, LID
SETTEMBRE
Italia: Roma Media, Raitv
SETTEMBRE
Italia: Roma Divorzio, digiuno
SETTEMBRE
Italia: Roma Anticlericalismo
OTTOBRE
Italia: Roma Divorzio, LID
OTTOBRE
Italia: Roma Divorzio, LID
OTTOBRE
Italia: Milano Divorzio, digiuno
OTTOBRE
Italia Unificazione di PSI e PSDI nel PSU (partito socialista unitario).
NOVEMBRE
Italia: Napoli VIII Congresso PR
NOVEMBRE
Italia: Napoli Antimilitarismo, Congresso
NOVEMBRE
Italia Media, ordini professionali
NOVEMBRE
Italia: Roma Divorzio, LID
NOVEMBRE
Italia: Roma Direzione nazionale
NOVEMBRE
DICEMBRE
Italia Divorzio, legge
DICEMBRE
Germania Occ. Governo di grande coalizione tra democristiani e socialdemocratici guidati da W.Brandt
DICEMBRE
Bolivia Guerriglia contro la dittatura condotta da "Che" Guevara.
DICEMBRE
Italia: Roma Divorzio, iniziativa giudiziaria
DICEMBRE
Italia: Roma Repressione sessuale
DOCUMENTI
Comunicato sull'accordo PR-PSI per le prossime elezioni - maggio 70
Bozza di documento per la costituzione dell'MLD - giugno 70
L’azione della LID ad agosto
Murri e il divorzio di M.Pannella - ottobre 70
Difendere la vittoria divorzista - M.P. - dicembre 70
I radicali, "Lotta continua", la libertà di stampa - NR dicembre 70

LEGENDA TITOLI

rosso = transnazionale - blu = specifico nazionale -  verde grigio = congressi o riunioni del PR


7 GENNAIO – Italia – Giustizia, Valpreda

In un comunicato sui recenti attentati, il segretario Bandinelli, "insieme agli ex segretari del partito Pannella e Spadaccia, a proposito della prolungata detenzione dei presunti responsabili dei suddetti attentati, afferma che si continuava - manifestamente a degradare gli imputati a mero oggetto passivo di una obiettiva anche se non intenzionale manipolazione della verità - rafforzando così tutti i dubbi sull'operato della polizia e della magistratura. Il Partito radicale - concludeva la dichiarazione - chiedeva pertanto ufficialmente - che i doveri della difesa democratica vengano immediatamente e sostanzialmente rispettati, oltre ogni tatticismo che rischia di divenire inaccettabile connivenza con un sistema che va invece decisamente denunciato e sostituito con una più chiara legittimità costituzionale e repubblicana - "

GENNAIO - Italia: Roma – Liberazione femminile

"… in un dibattito promosso dal ‘Collettivo sulla repressione sessuale e le istituzioni psichiatriche’, Massimo Teodori della direzione del PR, tenne una relazione alla Casa della Cultura di Roma su "Il Movimento di Liberazione della Donna nella Nuova Sinistra americana". La relazione fu seguita da un vivace dibattito che mise in luce l'esigenza di approfondire quei temi nel particolare contesto italiano. Un Collettivo radicale organizzò il "Seminario di lavoro politico sulla liberazione della donna" (Sarà articolato in riunioni settimanali, per un periodo di sei settimane, ognuna delle quali dedicata ad approfondire un particolare aspetto dello sfruttamento e della oppressione della donna italiana e ad individuare temi e obiettivi sui quali organizzare un movimento di lotta per la liberazione della donna)."

31 GENNAIO/1 FEBBRAIO - Italia: Roma – Antimilitarismo

Il documento approvato all’assemblea nazionale della Lega per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza, afferma che la Lega "… intende svolgere la sua azione, onde ottenere al più presto che il parlamento della repubblica approvi una legge adeguata che collochi l'Italia, in questo campo, al livello dei paesi più progrediti del mondo".
Questo documento comprendeva anche i termini che avrebbero dovuto caratterizzare la legge, dai quali risultò escluso [o meglio: approvato in una raccomandazione non vincolante, ndr ] un principio auspicato dai radicali, che rappresentavano una componente minoritaria nell'ambito della lega. Tale principio, per il quale i radicali si batterono insieme con altre minoranze della lega, ritiene necessaria: - l'attribuzione al servizio civile di somme del bilancio dello Stato già attribuite al ministero della Difesa in relazione alle diminuite spese dello stesso ministero e alle necessità istituzionali e funzionali del servizio civile -."
"
Nel sostenere questa posizione, che considerava l'obiezione di coscienza un fatto politico e non solo come fatto privato, e al tempo stesso tendeva a dilatarne il significato nella contestazione delle strutture militari, i radicali si trovarono in conflitto con due altre posizioni antimilitariste. Da una parte si trovavano i pacifisti moderati e legalisti, e dall'altra v'era l'atteggiamento degli extraparlamentari, in particolare di Lotta continua, che fin dalla sua costituzione nel 1969 aveva dedicato particolare attenzione alla questione militare con la formazione del gruppo Proletari In Divisa. Questi, pur non rifiutando aprioristicamente l'obiezione in se come strumento di lotta, ritenevano che la lotta per il suo riconoscimento fosse insufficiente "innanzitutto perché soggettivamente e oggettivamente limitata all'esterno delle caserme", e poiché restava "un fatto esemplare - dimostrativo più che politico".

11 FEBBRAIO – Italia - Concordato

In risposta ad un appello del PR e dell’ALRI (Associazione italiana per la libertà religiosa) si svolgono in circa 30 città italiane manifestazioni anticoncordatarie alle quali aderiscono, oltre al sindacato nazionale scuola CGIL, le federazioni giovanili del PSI e del PRI, gruppi e riviste cattoliche come 'Quest’Italia' e numerosi circoli ed associazioni di base.

FEBBRAIO - Italia: Roma – Liberazione femminile, MLD

A conclusione del seminario sulla liberazione della donna, dalle: "… vivaci discussioni che per oltre un mese in esso ed intorno ad esso si sono svolte, con l’attiva partecipazione di molte centinaia di donne e di uomini che hanno portato esperienze personali, contributi culturali e proposte politiche è scaturita la proposta di formare il gruppo promotore per un Movimento di liberazione della donna, federato al Partito radicale, attraverso una fase costituente, aperta a tutti coloro che accettano di lavorare in comune sulla base di una piattaforma di principi e di obiettivi."

9/10 MAGGIO - Italia: Roma - VII Congresso (straordinario)

"Convocato d'urgenza, il VII congresso straordinario deve decidere la posizione del PR per le elezioni politiche italiane. Già nel 1968 i radicali avevano ritenuto di accentuare il proprio distacco da un regime che garantiva la propria perpetuazione attraverso il mantenimento di meccanismi elettorali sostanzialmente falsati, utilizzabili solo dalle forze politiche già costituite in "sindacato dei partiti di regime", e avevano votato scheda bianca ( le schede bianche furono in effetti, in quella occasione, più di un milione, a testimonianza di stati d'animo di rivolta presenti nella coscienza popolare).
Il congresso ribadisce quella indicazione, e anzi la rafforza in considerazione della "utilizzazione esclusiva" della Rai-tv da parte dei partiti parlamentari con il rifiuto all'accesso di ogni altra voce ed espressione politica e civile. Tuttavia ritiene di poter esplorare la possibilità di un diverso atteggiamento, offrendo al PSI un appoggio esterno se questo partito, nella ormai imminente fase decisiva dello scontro parlamentare sul divorzio, nonché su altri temi di generale interesse, assumerà impegni e fornirà adeguate garanzie di iniziativa. La risposta del PSI all'offerta radicale sarà positiva, e il Pr garantirà l'appoggio esterno ai socialisti."

Mozione approvata

12 MAGGIO - Italia: Roma – media, elezioni

Sandro Pertini, Presidente della Camera dei deputati, riceve una delegazione del PR (Bandinelli e Mellini) al fine di ascoltare le proteste dei radicali sulla utilizzazione esclusiva e spartitoria dei mas-media pubblici da parte dei partiti rappresentati in Parlamento. "A sua volta il Presidente del Senato Fanfani rispondeva al Segretario nazionale, informandolo "di aver interessato al problema il Senatore Mario Dosi, Presidente della Commissione di vigilanza sulle radiodiffusioni, al fine di conoscere se il problema stesso è stato preso in esame dalla Commissione e quali sono state le motivazioni delle decisioni eventualmente adottate". "Ho invitato altresì il senatore Dosi - concludeva il Presidente del Senato - a farmi sapere se la Commissione da lui presieduta non ritenga opportuno riprendere in esame la questione sollevata dal Partito Radicale". Infine il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, rispondendo ad una lettera inviata al Capo dello Stato, informava che erano stati "interessati della questione i competenti organi governativi".

16 MAGGIO - Italia: Roma – Elezioni, campagna

In un comunicato congiunto PR e PSI annunciano la ratifica dell’accordo tra i due partiti in vista delle prossime elezioni, sui temi specifici:
rapida approvazione della legge per il divorzio; sviluppo della battaglia anticoncordataria, democratizzazione degli strumenti pubblici di informazione (RAI-Tv) attualmente incapaci di consentire un effettivo gioco democratico; sollecita iniziativa parlamentare per la discussione e approvazione di una legge per l'obiezione di coscienza. Il PR non presenterà propri candidati ma dà indicazione di voto per il PSI.

3 GIUGNO - Italia: Roma - Liberazione della donna, MLD

NR pubblica il documento costitutivo del Movimento di Liberazione della Donna (MLD), come organismo federato al PR. L'MLD si riconosce parte di un "più ampio movimento radicale che si muove nel senso di una società socialista e libertaria…" Tra gli obiettivi primari la legalizzazione dell’aborto e la liberalizzazione dei contraccettivi.
"L'MLD rappresenta il primo vero importante movimento del nuovo femminismo, che in quegli anni aveva preso piede in diversi altri paesi del mondo: in precedenza, vi era stato in Italia solo il gruppo Demistificazione Autoritarismo (il cui manifesto programmatico è del 1 dicembre 1966) i cui obiettivi non ebbero però sbocco a livello pratico."

5 GIUGNO - Italia: Roma – Divorzio

Il PR rivolge un appello alle Direzioni nazionali del PCI, PSIUP, PSI, PRI, PLI e PSU perché‚ fin da quel momento - indipendentemente dall'esito delle elezioni - si impegnino ad una "tregua laica" per l'approvazione del progetto di legge sul divorzio. Il Partito radicale, infatti, ravvisa in una crisi di governo l'arma principale rimasta alle forze antidivorziste per tentare di impedire la chiusura del dibattito ed il voto del progetto.

7 GIUGNO – Italia – Elezioni regionali

Alle elezioni regionali per le Regioni italiane a statuto normale, le prime in Italia, il partito socialista (che nel luglio del 1969 si era diviso dal PSDI) con l’appoggio esterno del PR ottiene il 10,4­ dei voti, rappresentando così il terzo partito dopo la DC 37,9¯ e il PCI 27,9­ . I socialdemocratici, che si presentarono ancora con la sigla PSU (che alle precedenti politiche aveva ottenuto, insieme ai socialisti il 14,5), ottennero il 7­ ; il MSI il 5,2­ , il PLI il 4,7¯ il PSIUP il 3,2 il PRI il 2,9 il PDIUM lo 0,7.

19 GIUGNO - Italia: Roma - Divorzio

I radicali organizzano a Piazza Navona una manifestazione unitaria di tutti i partiti laici, per sollecitare il voto sulla legge per il divorzio al Senato. "… In quella occasione, ufficialmente, gli oratori (Guidi del PCI, Mazzotti del PRI, Fortuna del PSI, Baslini del PLI, Congedo del PSU) si impegnarono a nome dei loro partiti ad un voto prima delle ferie" … "Pannella, che pure intervenne, dichiarò di temere una crisi (di governo ndr) e prese l'iniziativa, dalla tribuna, di convocare una nuova manifestazione per il 10 luglio."

COMUNICATO SULL’ACCORDO PR-PSI PER LE PROSSIME ELEZIONI

16 MAGGIO 1970 – NR

"Il Partito Socialista Italiano e il Partito Radicale hanno raggiunto un accordo per le prossime elezioni regionali ed amministrative del 7 giugno. L'accordo è stato concluso dalle segreterie politiche dei due Partiti.

La convergenza su alcuni punti qualificanti e il comune impegno su di essi nel paese e nel Parlamento - pur nella autonomia e differenza delle rispettive posizioni e linee politiche - hanno consentito tale accordo che si tradurrà nel sostegno del Partito Radicale alla campagna elettorale del PSI e nella indicazione di voto alle liste socialiste nelle elezioni regionali, provinciali e comunali.

Il Partito Socialista Italiano e il Partito Radicale concordano sulla necessità di condurre rapidamente a termine l' "iter" parlamentare della legge per il divorzio con l'iscrizione della legge stessa al primo punto dell'ordine del giorno del Senato, subito dopo la riapertura delle Camere, e con il proseguimento del dibattito fino al voto conclusivo senza interruzioni e prima della sospensione dei lavori per le ferie estive.

I due Partiti convengono sulla necessità di contrastare ogni ipoteca sulla autonomia e laicità dello Stato e di sviluppare in tal senso il dibattito nel Paese. In questo quadro si collocano sia l'adesione data da tempo a titolo personale da oltre trenta parlamentari socialisti al "Comitato di sostegno della campagna per un referendum abrogativo del Concordato, promossa dal Partito Radicale", sia la campagna per la raccolta delle firme indetta a questo scopo dalla "Lega Italiana per il divorzio" d'intesa con il Partito Radicale.

I due Partiti ritengono inoltre che sia necessaria una immediata revisione dei criteri di accesso alle trasmissioni politiche della RAI-TV per assicurare un pieno confronto democratico fra tutte le forze politiche, confronto che non si realizza senza la partecipazione anche di quelle forze extra-parlamentari che rappresentano una reale espressione di posizioni e battaglie politiche condotte nella società.

A questo scopo i due Partiti prenderanno tutte le iniziative necessarie perchè tale partecipazione si attui prima del 7 giugno con una trasmissione riservata alle forze extraparlamentari.

Socialisti e radicali, nel quadro della politica dei diritti civili, affermano l'urgenza di giungere finalmente ad un rapido riconoscimento legislativo dell'obiezione di coscienza. I gruppi parlamentari socialisti si impegneranno di conseguenza ad accelerare la discussione in commissione e a richiamare comunque in aula i progetti di legge sull'obiezione di coscienza entro la fine del prossimo mese di settembre.

Per quanto riguarda l'attuazione dell'accordo, nel corso della prossima settimana sarà reso noto il testo di un appello dei due Partiti all'elettorato. Il Partito Radicale inoltre pubblicherà un manifesto in cui illustrerà i motivi di questa scelta politica. La campagna di sostegno del Partito Radicale alle liste del PSI si svolgerà sia con manifestazioni comuni sia con manifestazioni ed iniziative autonome.

Il Partito Socialista Italiano e il Partito Radicale, nel rivolgere un appello in particolare ai laici, ai divorzisti, ai libertari affinchè sostengano le liste socialiste indicano nell'accordo raggiunto tra i due Partiti, basato su precisi impegni a sostegno di specifiche battaglie, uno dei modi per la sinistra in generale e per i socialisti in particolare di avviare processi di rinnovamento democratico delle lotte politiche nel Paese.

BOZZA DI DOCUMENTO PER LA COSTITUZIONE DELL’MLD

GIUGNO 70

Quali oggi le prospettive del MLD? Quali gli obiettivi immediati? Quali le prossime scadenze?

Le prime reazioni al seminario romano di quanti ne sono venuti a conoscenza, dei gruppi già impegnati in simili battaglie politiche nonché della stampa, permette di affermare che v'è una situazione obiettiva nel paese tra donne di diversi strati sociali e condizioni personali che si rivela matura per affrontare in modo nuovo e spregiudicato tali problemi di infelicità e di non-libertà. Una serie di obiettivi immediati - insieme alla presa di coscienza della complessità e multidimensionalità del problema da affrontare - quali la LEGALIZZAZIONE DELL'ABORTO e la LIBERALIZZAZIONE DEGLI ANTICONCETTIVI non possono che incontrare milioni di esseri umani, soggettivamente interessati alla conquista di nuovi diritti civili. Così come è stato già per il DIVORZIO, sappiamo che gli interlocutori della iniziativa radicale sono, di fatto, proprio quella "gente comune" generalmente respinta dalla cosiddetta "politica", oltre coloro che hanno maturato culturalmente e politicamente la necessità di simili battaglie. Nei prossimi mesi occorrerà quindi CREARE GRUPPI DI LAVORO E DI INIZIATIVA POLITICA, COINVOLGERE IN DISCUSSIONI AMICI AMICHE CONOSCENTI, METTERE INSIEME INDIRIZZARI DI PERSONE INTERESSATE, affinché, come già accadde con la LID, anche questa volta sia possibile sviluppare una iniziativa dal basso che impegni la maggiore quantità possibile di energie e di persone.

Sarà difficile per il gruppo promotore raggiungere a breve scadenza e direttamente quanti sono potenzialmente interessati al costituendo movimento. E per ciò che rivolgiamo UN APPELLO AFFINCHE' I LETTORI E LE LETTRICI DEL GIORNALE SI FACCIANO, ESSI STESSI, PROMOTORI DI INIZIATIVE E SI METTANO AL PIU' PRESTO IN CONTATTO CON IL COMITATO PROMOTORE A ROMA. Proponiamo, già fin da ora, come scadenza di lavoro, la organizzazione di un GRANDE CONVEGNO NAZIONALE DEL MLD DA TENERSI A ROMA IL 28 E 29 NOVEMBRE 1970 che abbia come obiettivi l'approfondimento dei temi di liberazione della donna ed in particolare l'apertura delle lotte per l'ABORTO e gli ANTICONCETTIVI, nonché L'ASSEMBLEA COSTITUENTE DEL MLD, FEDERATO AL PARTITO RADICALE.

Per far ciò, occorre muoversi subito, mettendosi in contatto con il COMITATO PROMOTORE DEL MLD FEDERATO AL PARTITO RADICALE, VIA DI TORRE ARGENTINA 18, 00186 ROMA, TEL. 651.732.

UNA BOZZA DI DOCUMENTO PER UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DELLA DONNA

I - LA LIBERAZIONE DELLA DONNA

Nell'attuale società repressiva ed oppressiva esistono una oppressione ed uno sfruttamento che sono specifici e peculiari della donna considerata sia individualmente che come gruppo sociale. Tale oppressione e sfruttamento si riscontrano in molti dei valori e dei comportamenti che sono, in Italia, alla base della società patriarcale, clericale e capitalista, e sono materializzati in determinate istituzioni sociali, strutture economiche ed istituti giuridici.

La discriminazione, l'oppressione e lo sfruttamento della donna e sulla donna sono di natura specifica rispetto ad altri tipi di oppressione dell'uomo sull'uomo, e si riscontrano in diversi momenti: "economico, psicologico e sessuale".

Le strutture di potere e i sistemi di valori che classi e caste dominanti hanno determinato in passato, e che continuano a sussistere nella società e nello Stato d'oggi, sono riscontrabili in una serie di momenti di specifica oppressione quali:

a) "il ruolo biologico" della procreazione che è rimasto per secoli una funzione tipica al suo stato più primitivo, quasi non toccato dalla evoluzione e dallo sviluppo scientifico, contrariamente a ciò che è accaduto in tutti gli altri campi dell'attività umana. Si tratta quindi di una funzione che ha agito come una grossa imitazione del benessere, dell'autorealizzazione e della felicità della donna, relegandola ad un ruolo specializzato che essa non può controllare e che la esclude in gran parte da altre attività della società:

b) "i principi della società patriarcale" che hanno assoggettato la donna all'autorità dell'uomo e fanno sì che essa venga considerata come un essere inferiore sotto la tutela economica legale e morale dell'uomo; tale condizione si riscontra in particolare nell'ambito della famiglia così come è oggi organizzata:

c) "lo sfruttamento economico" della donna che ha confinato il suo ruolo lavorativo soprattutto a quello di serva nell'ambiente familiare. Sin dalla rivoluzione industriale la donna è stata considerata come manodopera di riserva di manipolare secondo le necessità del ciclo produttivo e da assoggettare a condizioni economiche e sociali pur sempre inferiori a quelle della forza-lavoro maschile. Inoltre l'ammissione della donna ai lavori più qualificati (tradizionalmente considerati come professioni maschili) è stata largamente scoraggiata a causa di quella discriminazione che comincia nella famiglia sin dalla nascita, continua nella scuola con una programmazione culturale orientata verso la chiusura nella famiglia e nel ruolo di moglie-madre e finisce con la sua collocazione in posti di lavoro inferiori, anche quando possiede qualifiche uguali a quelle di un uomo. Perciò l'accentuazione della funzione biologica di procreazione della donna come principale lavoro a cui essa dovrebbe dedicarsi - insieme al fatto che la cura dei bambini viene considerata come una responsabilità prevalentemente privata e spettante esclusivamente alle donne, nell'assenza o nell'inadeguatezza di strutture sociali - sia a significare che la tensione verso la conquista di un lavoro, come fattore di autorealizzazione, è stato reso totalmente alieno alla maggioranza delle donne, le quali inoltre sono spesso sottoposte a doppio onere lavorativo, in casa e fuori;

d) "il condizionamento psicologico" che fin dalla nascita costringe la donna ad accettare un ruolo inferiore e la conforma secondo una sua presunta "natura femminile" basata sulla "passività", sulla "emotività", sulla "incapacità di creare" (eccetto che biologicamente) e su un ruolo che dovrebbe essere complementare alla natura "attiva" e "razionale" e "creativa" dell'uomo. Una volta interiorizzato tale "ruolo femminile" la donna perde la possibilità di analizzare e comprendere la propria condizione per cui finisce per accettare automaticamente il completo assoggettamento culturale basato sulla apartheid sessuale, secondo cui la natura della donna è diversa ed inferiore sia emotivamente che intellettualmente. Un preconcetto che, in effetti, agisce funzionalmente per mantenere uno status quo in cui la donna viene bloccata nel suo sviluppo intellettuale ed emotivo e che rafforza la base materiale della sua oppressione;

e) "la repressione della sessualità" femminile che costringe la donna a reprimere e falsare la propria sessualità per divenire e rimanere "proprietà sessuale" dell'uomo, attraverso l'imposizione di tutta una serie di valori culturali "settoriali" - verginità, castità, fedeltà, maternità, ecc. - che altro non sono se non la giustificazione ideologica e culturale dell'oppressione. A tale ideologica alla quale tendono a conformarsi gli attuali e predominanti standards del comportamento sessuale (una tendenza a differenziare moralisticamente uomo e donna ed a caratterizzare il bisogno sessuale come più forte nell'uomo che nella donna, della quale si teorizza una "passività naturale") si adeguano i mezzi di comunicazione di massa che rappresentano la sessualità femminile come "oggetto" disponibile in cambio di beni di consumo. La donna è così condizionata ad essere disponibile, e a farsi desiderare non sulla base di un suo desiderio sessuale o di criteri di scelta personale, ma in base ad una offerta mercificante, sicché la coscienza della propria sessualità viene costantemente repressa ed il piacere sessuale viene sostituito dal piacere consumistico.

II - PROBLEMI DI LIBERAZIONE

La lotta per la liberazione della donna è parte di una più generale lotta per un "mutamento radicale e rivoluzionario" che si muova nel senso di una "società socialista e libertaria".

Riteniamo di dover partecipare ad un processo di mutamento rivoluzionario che sia capace in ogni momento di investire "strutture" e "sovrastrutture" quando fonti di potere, oppressione e sfruttamento, in direzione di una vera liberazione.

Non crediamo invece che la "presa del potere" sia fattore risolutivo per la costruzione di una tale società, né che la trasformazione delle "strutture economiche" sia di per sé sufficiente a determinare un mutamento rivoluzionario nei rapporti tra uomo e uomo e tra individuo e società.

Gli obiettivi per la lotta della liberazione della donna sono quindi parte dei più generali obiettivi di liberazione quali:

a) "la liberazione dall'autoritarismo e dalla gerarchizzazione": l'obiettivo di una società di liberi ed uguali in cui in ogni fase e momento sia assicurata la massima partecipazione di ciascuno alla determinazione del proprio destino;

b) "la liberazione dai valori dogmatici e settoriali, dai pregiudizi religiosi, razzisti, fisiologici e biologici": la ricerca di una comunità umana come un tutto integrale basata sul rispetto per la vita e per la felicità di ciascuno;

c) "la liberazione dallo sfruttamento economico": la costruzione di un assetto produttivo, inteso come impresa collettiva, in cui il lavoro sia momento di autorealizzazione e non di alienazione;

d) "la liberazione dal condizionamento e dalla repressione psicologica": la libertà di sviluppare la personalità individuale entro la più vasta gamma possibile di qualità umane con l'esclusione di qualsiasi determinismo ideologico, biologico, razzista, sessista e religioso;

e) "la liberazione dalla repressione sessuale": la libertà ed il diritto a realizzare la soddisfazione sessuale con l'esclusione dello sfruttamento sessuale di un essere umano su un altro, sotto qualsiasi forma, tradizionale o moderna, esso si presenti;

f) "la liberazione dell'uomo dalle limitazioni del proprio corpo": il diritto e la possibilità di conquistare gli strumenti per superare le limitazioni della propria struttura fisiologica al fine di migliorare la condizione umana.

III - UN MOVIMENTO DI LOTTA

L'esistenza di uno "specifico" carattere dell'oppressione e dello sfruttamento della donna rende possibile e necessario che intorno alla lotta per la sua liberazione si organizzi un "movimento politico". Tale movimento, ha quindi una sua autonoma e peculiare area di lavoro e di lotta politica in quanto nasce dalla specifica contraddizione del "sessismo" che passa attraverso classi, strati e gruppi sociali. Non si tratta di un movimento di "emancipazione" della donna nei confronti dell'uomo, anzi tale concetto viene rifiutato. Non è infatti possibile emancipare qualcuno da qualcun'altro a meno che quest'altro non sia superiore. Non si tratta neppure di un movimento per la "integrazione" della donna nel sistema dei valori e nelle strutture di potere oggi esistenti. Il movimento si propone al contrario di lottare contro e di superare la specifica oppressione della donna attraverso la sua liberazione dal "sistema patriarcale", ponendosi nell'ambito del più generale movimento che tende alla disgregazione del potere e dei poteri per una più autentica liberazione umana. La lotta per la liberazione da qualsiasi oppressione - per la donna così come per qualsiasi altro individuo o gruppo - non può che nascere dall'interno degli oppressi ed è perciò che è necessario un "movimento di liberazione della donna".

Considerata l'insufficienza della lotta politica in questa specifica area di tutte le forze anche della sinistra tradizionale e nuova, così come si sono sviluppate in Italia nelle ultime decadi, e constatata la urgente necessità di imporre al centro della lotta politica anche la liberazione della donna come un momento essenziale della conquista e dell'allargamento dei diritti civili, sociali ed umani, il movimento si propone di operare nel particolare contesto italiano per abbattere tutte quelle strutture di potere che sono all'origine anche dell'oppressione della donna. In particolare il Movimento individua nel "clericalismo" (le cui strutture di potere, i valori e le istituzioni trovano nel Concordato la propria Magna Cartha), nel "capitalismo" (con particolare riferimento al quelle strutture produttive e commerciali che costringono ad un determinato assetto della casa, della famiglia e dei consumi), nell'"autoritarismo" (i cui valori improntati all'oppressione ed alla repressione sessuale sono tradotti nelle leggi civili e penali di origine fascista e clericale), e nel "patriarcalismo" (che permea il diritto familiare ed il costume di molti istituti sociali), i valori da sconfiggere, i nemici da combattere, le strutture da smantellare.

A questo fine è necessario ed urgente sviluppare un movimento collettivo che si proponga:

a) di elevare la presa di coscienza della oppressione della donna operando al livello dei valori, dei comportamenti, degli istituti giuridici, delle istituzioni sociali e delle strutture economiche;

b) di condurre specifiche battaglie per il conseguimento di obiettivi particolari.

IV - UN MOVIMENTO AUTOGESTITO

Il movimento assume la denominazione di "Movimento di Liberazione della Donna" (M.L.D.) ed è aperto a donne ed uomini, nonché a gruppi di studio e di lotta politica anche interessati a svolgere un particolare lavoro in singoli campi, aree o istituzioni purché nell'ambito di questa piattaforma di principi e di obiettivi.

Il "Movimento di Liberazione della Donna è autonomo e federato al Partito Radicale". Designa i propri rappresentanti nel consiglio federativo del PR, partecipa ai suoi congressi e prende bilateralmente tutti quegli accordi necessari al potenziamento delle proprie lotte nell'ambito di una struttura federale e libertaria.

Sono membri del MLD tutti coloro che accettano questa piattaforma di principi e di obiettivi e versano la quota mensile.

Il MLD federato al P.R., si basa su una "prassi di non esclusionismo" ideologico, politico, culturale e religioso; anzi ritiene che soltanto nella creazione di un movimento di lotta nel quale confluiscano contributi teorici, tensioni ideali, metodi di azione politica, patrimoni ideologici ed esperienze culturali di origine diversa - impegnati tutti in una comune piattaforma di lavoro politico - sia possibile conseguire obiettivi specifici ed al tempo stesso portare un contributo originale che accresca ed arricchisca il potenziale della lotta radicale e rivoluzionaria verso una società socialista e libertaria.

Il MLD, federato al P.R., è aperto a quanti accettano questa piattaforma di principi e di obiettivi e in particolare si propone di lavorare con tutti quegli individui, gruppi, movimenti e forze politiche con cui si trovino convergenze nelle lotte sia per quanto riguarda specifiche battaglie che più in generale per il potenziamento della lotta per la liberazione della donna.

Il MLD, federato al P.R., intende autogestirsi in termini politico, organizzativi e finanziari. E' impegnato a praticare l'autogestione delle lotte insieme a quelle forze che di volta in volta partecipano alle proprie specifiche battaglie. Propone altresì l'autogestione delle lotte a quelle forze che promuovono battaglie che lo riguardano e a cui decide di fornire il proprio appoggio.

V - GLI OBIETTIVI DEL M.L.D.

A - Al fine di conquistare alla donna il diritto di disporre liberamente del proprio corpo:

1) l'informazione sui mezzi anticoncezionali anche nelle scuole e la distribuzione gratuita a tutti senza discriminazione alcuna dei contraccettivi;

2) "la liberalizzazione e legalizzazione dell'aborto", senza distinzione di stato civile e di stato di necessità medica, nonché la creazione di apposite strutture sanitarie che possano fare dell'aborto legalizzato una effettiva facoltà alla portata di quanti scelgano di usufruirne;

B - Al fine di combattere condizionamenti psicologici e modelli di comportamento:

3) una "azione nella scuola" di ogni ordine e grado tesa ad eliminare i programmi differenziati tra i sessi e qualsiasi programmazione culturale (di origine clericale o autoritaria) che si fondi sulla divisione delle funzioni tra i sessi;

4) la "contestazione di miti istituzionalizzati" che presentano un'immagine deumanizzata o "specializzata" della donna (la ‘‘mamma'' la ‘‘moglie'', la ‘‘amante'', ‘‘l'angelo del focolare'');

C - Al fine di eliminare lo sfruttamento economico sulla donna e perché essa possa raggiungere attraverso il lavoro non domestico la propria autonomia economica e psicologica:

5) la "socializzazione" di quei servizi che oggi gravano prevalentemente sulla donna sotto forma del cosiddetto "lavoro domestico";

6) la "creazione di asili-nido" pubblicamente finanziati, socialmente gestiti e culturalmente improntati ad una visione antiautoritaria;

D - Al fine di conseguire i principi e gli obiettivi del Movimento a libello degli istituti giuridici:

7) la "contestazione con ogni mezzo", compreso quello della disobbedienza civile di massa, di tutte quelle civili e penali che nella sfera del diritto di famiglia, del lavoro, del costume, dei comportamenti psicologici e sessuali, sanciscono la discriminazione tra i sessi con un atteggiamento repressivo sulla donna;

8) "l'azione per far decadere ogni rapporto autoritario maschile" esercitato sulla filiazione anche e soprattutto attraverso l'attribuzione del cognome e della determinazione della discendenza, per rivendicare e affermare il significato sociale della filiazione ed eliminare qualsiasi discriminazione sulla nascita: nonché un'azione per far decadere la imposizione del cognome maschile alla moglie;

9) la "proposizione diretta attraverso iniziative popolari" è l'appoggio a particolari disegni di legge di iniziativa parlamentare che traducano in norme giuridiche i principi e gli obiettivi del MLD;

E - Al fine di realizzare in concreto, già fin da ora, la liberazione della donna:

10) la "propaganda e sperimentazione di nuove forme e stili di vita" attraverso la creazione di esemplari controistituzioni;

11) la "promozione e l'appoggio ad iniziative" tese ad elevare la coscienza della condizione della donna, quali l'organizzazione di "controcorsi" ed altri simili strumenti critici.