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Cronologia del Partito Radicale -
1971

GENNAIO
Italia: Sulmona Direzione nazionale
FEBBRAIO
Italia: Roma Divorzio, iniziativa giudiziaria
FEBBRAIO
Italia: Milano IX Congresso (straordinario)
Gennaio
Italia Viene presentata la richiesta per l’indizione di un refrendum contro il divorzio.
FEBBRAIO
Italia: Roma Congresso MLD
Gennaio Febbraio
Italia Tumulti a Reggio Calabria. A Catanzaro viene lanciata una bomba contro un corteo di antifascisti. Un morto e 14 feriti.
MARZO
Italia Antimilitarismo
MARZO
Italia: Roma Divorzio, referendum
MARZO
Italia Anticoncezionali, aborto, MLD
MARZO
Italia: Roma Concordato
MARZO
Italia: Roma Cecoslovacchia
APRILE
Italia: Roma Divorzio, referendum
APRILE
Italia: Roma Concordato
APRILE
Italia: Roma ONMI, iniziativa giudiziaria
APRILE
Italia: Roma "Lotta continua", denuncia
APRILE
Italia: Roma referendum, libertà d’opinione
Aprile
Cina Avvio della distensione con gli USA, dopo una partita di ping-pong.
MAGGIO
Italia aborto, MLD
Giugno
Italia Elezioni amministrative parziali. MSI dall’ 8,2% al 13,9%.
Giugno
Italia 1.370.314 firme vengono depositate per il referendum di abrogazione del divorzio.
GIUGNO
Italia Elezioni amministrative
GIUGNO
Italia: Firenze divorzio, manifestazione
Giugno
Cile La DC cilena ritira l’appoggio al governo comunista di Allende, dopo l’uccisione di un ex-ministro. Allende nazionalizza le miniere di rame, principale ricchezza del paese.
LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE
DOCUMENTI
Commenti alla Sentenza della Corte Costituzionale che liberalizza la propaganda e la vendita degli anticoncezionali marzo 71
Servitori di nessuno di Marco Pannella - luglio 71
Volantino distribuito alla 5a marcia antimilitarista di Milano - Vicenza
Pro-memoria per il 20 settembre M.Pannella - settembre 71
Iniziative contro la proposta di legge sull’obiezione di coscienza.

Autodenuncia di matilde Maciocia - maggio 71

LEGENDA TITOLI

rosso = transnazionale - blu = specifico nazionale -  verde grigio = congressi o riunioni del PR


7 GENNAIO - Italia: Sulmona – Direzione nazionale

La riunione della direzione nazionale (successiva al convegno antimilitarista del G.A.P. sulmonese al quale i radicali erano stati invitati) decide la convocazione di un'assemblea permanente di base che, dal 18 gennaio, avrebbe assicurato "un contributo essenziale alla lotta per la revisione del Concordato".
Precisava un comunicato stilato in quell'occasione: "L'unità laica è arma insostituibile di questa battaglia. Il fronte laico parlamentare delle tradizionali forze democratiche è quanto queste hanno il dovere di assicurare, come è già accaduto per il divorzio."
"Passato il divorzio, i tempi sembravano maturi ai radicali per innestare su quel successo la campagna anticoncordataria come naturale sviluppo di quella prima conquista laica. Del resto due nuovi elementi potevano favorire il decollo della iniziativa radicale: l'approvazione della legge istitutiva del referendum abrogativo, subito usato dalle forze clericali nella primavera del 1971 contro il divorzio, e la messa all'ordine del giorno dei lavori parlamentari della questione stessa del Concordato con l'emergenza di proposte revisioniste sostenute sia dal mondo cattolico sia dalle forze laiche ufficiali."

8 FEBBRAIO - Italia: Roma – Divorzio, iniziativa giudiziaria

"… il PR reagì con prontezza alla notizia secondo cui i dirigenti della CEI, al termine dei lavori del Consiglio, avrebbero deciso di appoggiare, sostanzialmente anche se non ufficialmente, quei gruppi che si stavano battendo per il referendum abrogativo. Marco Pannella dichiarò infatti l'8 febbraio che qualsiasi impegno in tal senso di "organizzazioni confessionali, ecclesiastiche, assistenziali e di azione cattolica deve essere ritenuto patente violazione e pratica denuncia del Concordato". Pannella quindi, riferendosi in particolare a quella parte del comunicato della CEI che accusava la legge Baslini-Fortuna di essere tra le peggiori al mondo e di provocare la catastrofe della famiglia italiana, annunciò di aver inviato tale documento alla Procura generale della Repubblica di Roma in quanto tali interventi potevano costituire patenti violazioni della legge. Nella stessa occasione l'esponente radicale ricordò che il 14 febbraio a Milano si sarebbe tenuta una grande manifestazione anticoncordataria la quale sarebbe stata "una prima, oggettiva risposta ai vescovi italiani, se davvero si impegneranno nel temerario cammino della illegalità e della prevaricazione".

14 FEBBRAIO – Italia: Milano – IX Congresso (straordinario)

Nella mattinata del congresso, in accordo alla proposta radicale diffusa nei giorni precedenti, vengono svolte contemporanee conferenze sul tema del concordato da "alcuni parlamentari socialisti, dalla LID, dall'ALRI (Associazione per la libertà religiosa in Italia), dalla federazione giovanile repubblicana, dalle correnti liberali "Presenza liberale" e "Rinnovamento liberale", e da un gruppo di credenti capeggiato dal senatore Gian Mario Albani.
Rendono nota la propria adesione all'assemblea, tra gli altri, i senatori a vita Eugenio Montale e Ferruccio Parri, Ignazio Silone, Leonardo Sciascia, Danilo Dolci, Alessandro Galante Garrone, Paolo Sylos Labini, Adriano Buzzati Traverso. Tra i nomi dei parlamentari aderenti figurano quelli di Riccardo Lombardi, Lino Jannuzzi, Giorgio Fenoaltea, l'ex-vicepresidente del partito radicale Eugenio Scalfari, eletto nelle liste socialiste, Antonio Baslini e Maria Vittoria Mezza."

Sul modello della LID, il congresso appoggia la costituzione di una "Lega italiana per l'abrogazione del Concordato" (LIAC) "… che, disponendo fra gli aderenti di diversi parlamentari, può beneficiare dell'impegno anticoncordatario nelle Camere." SFR2487

In una "Dichiarazione" si invitano i militanti all’impegno per:
"a) l'abolizione delle congrue e di ogni altro finanziamento statale di ogni culto e del personale addetto secondo la lettera e lo spirito dell'articolo 20 della Costituzione; dell'insegnamento religioso nelle scuole; di ogni sovvenzione e di ogni alienazione di patrimonio pubblico a favore della chiesa e di organismi collaterali. Si propone la pubblicazione critica e annotata delle leggi Siccardi e di quella Combes.
b) L'esproprio del patrimonio ecclesiastico nei settori della scuola sovvenzionata, in particolare di quella materna, dell'assistenza sovvenzionata, della sanità; la confisca di quei beni che risultassero prevalentemente configurabili come profitti di regime, nell'accezione ritenuta nel 1946 a carico della classe dirigente fascista.
c) L'abrogazione di tutte le leggi di attuazione della convenzione finanziaria, del trattato e del Concordato che prevedono particolari agevolazioni finanziarie e fiscali per i religiosi."

Mozione generale

Dichiarazione approvata all’unanimità

27/28 FEBBRAIO - Italia: Roma – Congresso MLD

"… Al teatro Centrale, in Roma, si svolge il primo congresso del Movimento di liberazione della donna. Si parla particolarmente del problema dell'aborto, che sarà poi prioritario nella attività del MLD, che intanto ha registrato alcune scissioni dalle quali nascono nuovi gruppi femministi, quale la FILF (Fronte italiano di liberazione femminile). Si decide di iniziare una serie di autodenunce per aborto, e di preparare un progetto di legge d'iniziativa popolare che liberalizzi l'aborto…"

MARZO - Italia - Antimilitarismo

Primo atto di - insoumission pubblica e collettiva - con dichiarazioni di obiezione di coscienza da parte di otto giovani, con motivazioni nettamente politiche.
"… La firmarono Giuseppe Amari, Valerio Minnella, Neno Negrini, Nando Paganoni, Mario Pizzola, Franco Suriano, Alberto Trevisan e Gianfranco Truddaiu."

14 MARZO - Italia: Roma – Divorzio, referendum

Manifestazione a Piazza Navona "contro il referendum clerico fascista" per l'abrogazione del divorzio, promosso da comitati di raccolta firme (di Gabrio Lombardi e altri), sostenuti segretamente dalla DC e dal Vaticano utilizzando, in violazione dello stesso Concordato, i luoghi di culto e le strutture assistenziali finanziate dallo Stato.

17 MARZO – Italia – Anticoncezionali, aborto, MLD

Una sentenza della Corte Costituzionale ha legittimato la propaganda sugli anticoncezionali. "… La ventennale lotta dell'AIED per l'abolizione delle concezioni clerico-fasciste di difesa della razza e di repressione della cultura e dell'educazione demografica, ha trovato oggi un riscontro nella sentenza della Corte costituzionale. Si tratta di una grande vittoria popolare che si pone - insieme alle altra sentenze della Corte sul Concordato e all'azione della magistratura democratica in difesa dell'infanzia, della natura e della vita sociale contro gli inquinamenti - come una denuncia dell'inettitudine del legislativo e dell'esecutivo.

Il Movimento di Liberazione della Donna si accinge a presentare un progetto di legga unico per la nuova disciplina della educazione demografica e per la liberalizzazione, la disciplina e l'assistenza clinica dell'aborto, che verrà appoggiato anche dall'AIED e dal PR." NOTIZIE RADICALI n.134

17 MARZO - Italia: Roma – Concordato

Recenti sentenze della Corte costituzionale italiana hanno invalidato alcuni articoli del Concordato. Prima di procedere ad una revisione bilaterale (qual’era l’intenzione governativa) occorre affrontare opportunamente la questione, secondo i radicali, in Parlamento. Per iniziativa dei parlamentari della LIAC, viene depositata anche alla Camera, dopo il Senato, una mozione che impegna il governo ad una verifica parlamentare preventiva della costituzionalità del Concordato, e di riferire al Parlamento stesso i termini di ogni eventuale negoziato con il Vaticano.
"…al Senato fu attivo l'indipendente di sinistra di estrazione cattolica Giammario Albani insieme a Parri, Simone Gatto (ind. soc.) e ai socialisti Jannuzzi e Fenoaltea; alla Camera firmarono le mozioni alcuni parlamentari del Psiup e del Manifesto, i socialisti Scalfari, Fortuna , Mussa-Ivaldi, l'indipendente di sinistra Basso e il liberale Bonea."

23 MARZO - Italia: Roma - Cecoslovacchia

A causa dell'annunziata intenzione di contestare l' "indegna presenza" di Jean Havelka (feroce avversario della primavera di Praga) alla guida della delegazione cecoslovacca al congresso del PSIUP, il PR non viene invitato allo stesso congresso.

4 APRILE - Italia: Roma – divorzio, referendum

Manifestazione radicale a Piazza Navona contro il referendum abrogazionista del divorzio, ritenuto illegittimo poiché si avvale della palese ingerenza del Vaticano [ le firme si raccolgono anche nelle parrocchie, nella indifferenza della classe politica] . La raccolta delle firme è cominciata il 22 marzo.

7 APRILE - Italia: Roma – Concordato

La Camera votò un - ordine del giorno - "… secondo il quale il governo italiano veniva invitato a promuovere il negoziato bilaterale con la Santa Sede per la modifica del Concordato, Roberto Cicciomessere dichiarò che "l'approvazione della mozione che demanda al governo di intavolare trattative per la revisione del Concordato, in disprezzo della legittima richiesta di previo accertamento costituzionale, da parte del Parlamento repubblicano, è una scandalosa conferma dei contenuti illiberali della spartizione del potere in atto tra clericali democristiani e burocrati del Partito comunista".

8 APRILE - Italia: Roma – ONMI, iniziativa giudiziaria,

"Nell'esposto del Partito radicale al pretore Infelisi, che sta indagando sugli asili lager gestiti dall'assistenza ecclesiastica, si richiama la necessità di procedere all'incriminazione dell'on. Angela Gotelli [ presidente dell’ONMI] e dei gestori degli istituti ecclesiastici di assistenza. Appare chiaro dalle testimonianze al processo che l'ONMI, come gli altri organismi assistenziali, è solo uno strumento importante al servizio delle posizioni elettorali dei gruppi di potere. Portare "alla luce le più gravi responsabilità della classe dirigente dell'ONMI e dell'ambiente politico democristiano romano, potrà servire a far franare l'edificio di rispettabilità che a così caro prezzo per la collettività questi personaggi hanno costruito e che si oppone ad ogni seria iniziativa giudiziaria."

20 APRILE - Italia: Roma – "Lotta continua", denuncia

Marco Pannella viene denunciato quale direttore responsabile del nr. 19 di - Lotta Continua – "per avere omesso di esercitare il necessario controllo atto ad impedire che venissero pubblicate frasi aventi il contenuto e lo scopo di istigare pubblicamente i militari a disubbidire alle leggi e a violare i doveri della disciplina militare...''
"Mi si addebita - scrive Pannella - di non aver esercitato quelle funzioni di censura politica e di cane da guardia del sistema autoritario contro la libertà di stampa che una legge chiaramente fascista tende ad assegnare a noi giornalisti professionisti". Io ho assunto la direzione responsabile di ``Lotta continua'' come di molte altre pubblicazioni, proprio per assicurare invece l'esercizio del diritto costituzionale dei cittadini alla libertà di stampa, altrimenti impedito - e non per ``controllarlo''. "Ho quindi manifestamente, compiuto un dovere" - sia in termini di deontologia professionale sia (ed é questo che mi sta ancor più a cuore) di cittadino responsabilmente democratico. Non vedo come posso, con ciò, aver compiuto un reato. Contesto il diritto di chiunque a giudicarmi per aver assolto ad un obbligo democratico. Questo processo mi appare, sin dall'origine, un episodio di pura violenza. Per questo, il Partito Radicale ha deciso ch'io debba rifiutare di nominare dei difensori. Stiamo inoltre considerando se - in caso di condanna - sia moralmente lecito convalidare l'accaduto proponendo appello."

29 APRILE - Italia: Roma – referendum, libertà d’opinione

Un gruppo di cittadini presenta alla Corte di Cassazione formale richiesta di referendum abrogativo di alcuni articoli del codice penale circa i "reati di opinione". Primo firmatario il senatore Ferruccio Parri. Tra gli altri, il sen. Vincenzo Gatto, l'on. Lelio Basso, l'on. Lucio Luzzatto, Antonio Landolfi, Roberto Cicciomessere, Antonio Fontana, Luigi Ferrajoli, l'on. Loris Fortuna, Marco Pannella, Giuseppe Ramadori e il sen. Angelo Tomassini.
Pannella denuncia l’assenza del PCI e dei sindacati dall’iniziativa "… dovuta alla diffidenza per l'uso dello strumento del referendum cioè per una meno delegata partecipazione alla funzione legislativa da parte del popolo."adp1352
Nei tre mesi successivi per l’indifferenza o il boicottaggio delle forze politiche non si riuscirà a raccogliere le cinquecentomila firme necessarie.

22 MAGGIO – Italia – aborto, MLD

"… l'MLD organizza una serie di manifestazioni in alcune città d'Italia, le più importanti delle quali si hanno a Roma (piazza Navona) e a Milano (piazza del Duomo)." Con queste comincia la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare sull’aborto. Questa ed altre azioni spingeranno il Parlamento a presentare entro l’anno due progetti di legge in materia. Dal palco della manifestazione romana "Matilde Maciocia si autodenuncia per aborto; dopo di lei seguiranno diverse altre autodenunce per reato di concorso in aborto [come già avveniva in Francia ed altri paesi, ndr]: l'MLD ha infatti, dopo la dichiarazione della Maciocia, diffuso un appello rivolto: - A tutte le donne che hanno sofferto pene psichiche e fisiche subendo aborti clandestini in condizioni disastrose e traumatizzanti, a tutte le persone che sono state loro vicine, aiutandole a effettuare l'aborto e che hanno sofferto con loro, a rompere questo muro d'ipocrisia e ad autodenunciarsi come ree o complici, sfidando la giustizia a compiere fino in fondo quel dovere che la legge imporrebbe - ."

13 GIUGNO – Italia – Elezioni amministrative

"… elezioni amministrative che riguardavano 7 milioni di elettori: le regionali in Sicilia e il rinnovo dei consigli comunali e provinciali a Roma, Genova, Bari, Foggia e ad Ascoli. I radicali non intendono rinnovare l'appoggio esterno al PSI, concesso l'anno precedente: sono dell'avviso che i socialisti non abbiano mantenuto gli impegni contratti con il PR. Perciò si asterranno. Nel comunicato reso noto in proposito, sostengono che: "E' necessario che i dirigenti della sinistra si rendano conto che non può essere proseguita questa politica, che non possono essere fatti altri passi nella direzione dell'accordo - d'ordine - corporativo, verticistico, alaico e sostanzialmente cripto-clericale, senza rischiare di perdere fra i democratici e i laici ben più di quanto non possano sperare di raccogliere insistendo negli attuali errori".
L'ultimo giorno della campagna elettorale, a piazza Navona simpatizzanti e iscritti radicali bruciano il loro certificato elettorale."

20 GIUGNO – Italia: Firenze – divorzio, manifestazione

A Piazza della Signoria il PR, "la Federazione giovanile repubblicana, dell'ALRI (Associazione per la libertà religiosa in Italia) e della sinistra liberale, organizzano una manifestazione nazionale contro il referendum antidivorzista e contro il Concordato."

COMMENTI ALLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE CHE LIBERALIZZA LA PROPAGANDA E LA VENDITA DEGLI ANTICONCEZIONALI.

di Roberto Cicciomessere, Marco Pannella

NOTIZIE RADICALI N. 134, 17 marzo 1971

(Roma, 17 marzo 1971 (N.R.) - Sulla sentenza della Corte Costituzionale relativa all'art. 553 del c.p. e 111 e 112 del T.U. di PS la Segreteria Nazionale del Partito Radicale e la Giunta del PR hanno oggi preso posizione con la seguente dichiarazione del Segretario Nazionale Roberto Cicciomessere e del Tesoriere Marco Pannella:

"La ventennale, solitaria impresa dell'AIED e di Luigi De Marchi ha finalmente trovato un riscontro nell'ordinamento interno del nostro paese. L'omaggio doveroso di tutte le forze democratiche a chi ha così assicurato un colpo definitivo alle concezioni clerico-fasciste di "difesa della razza", cioè di repressione scientifica, morale, politica contro ogni forma di cultura e di educazione demografica, è per quanto riguarda i radicali, compagni di lotta dell'AIED sin dal suo apparire, caloroso e fraterno. E' una grande vittoria popolare, delle grandi masse vittime sinora di un sistema che, sotto l'apparenza del divieto della legge, ha in realtà difeso la "pillola" e "l'aborto clinico" di classe, come, in un settore molto vicino, il "divorzio di classe" della S. Rota. Che l'uso degli anticoncezionali, con tutte le garanzie del caso, fosse in realtà ormai conosciuto dai ceti privilegiati è fatto a tutti noto. Ma questo omaggio non può non avere, come corrispettivo, una allarmante constatazione ed una accusa alla classe dirigente italiana, in particolar modo a quella democratica e di sinistra.

Con le sentenze della Corte sul Concordato, con l'azione della magistratura democratica in difesa dell'infanzia e della natura e della vita sociale contro l'insidia mortale degli inquinamenti, con la sentenza odierna, assistiamo in poche settimane alla clamorosa, formale denuncia dell'intettitudine del legislativo e dell'esecutivo. Uno stato che deve alla scure democratica della Corte l'annullamento di leggi incostituzionali e aberranti, alla coraggiosa supplenza dei pretori la difesa dell'infanzia dalle mostruose spire dell'assistenza pubblica confessionale, è uno stato che rischia di morire nella coscienza popolare, che lo merita, piuttosto.

Il Partito Radicale, nel denunciare questa situazione si augura ora che il Parlamento assolva, sia pure con ventennale ritardo, ai suoi obblighi legislativi in questa materia, come in quella dell'abrogazione delle norme anticostituzionali del Trattato, del Concordato, della Convenzione finanziaria con il Vaticano. Non a caso, in ognuna di queste battaglie, sul divorzio, sul Concordato, sulla legislazione clerico-fascista in difesa della razza e contraria all'educazione demografica del paese, l'avversario è stato sempre lo stesso, le deficienze e el pavidità della sinistra solo difficilmente ed in parte rimosse.

Il Movimento di Liberazione della Donna ha, nei giorni scorsi, presentato, com'è noto, un progetto di legge unico per una nuova disciplina della educazione demografica e per la liberalizzazione, la disciplina, e l'assistenza clinica dell'aborto. Il prof. De Marchi ha oggi dichiarato che l'AIED appoggerà questo progetto. Lo stesso farà il Partito Radicale. Ci auguriamo che altrettanto sapranno finalmente fare le altre - tanto più teoricamente potenti - forze democratiche".

Roma, 17 marzo 1971 (N.R.) - La Segreteria Nazionale del Movimento di Liberazione della Donna M.L.D. :

"Non è esagerato affermare che si apre oggi una nuova fase della lotta per la liberazione della donna, da una piattaforma più avanzata e civile. Fino a ieri c'è infatti stata l'opera da pionieri, rigorosa e conseguente, per una volta non mistificatoria, di Luigi De Marchi e dell'AIED, a battersi per i contraccettivi, per una informazione ed una educazione che la legge clerico-fascista è antifemminile vietava; da oggi è grandemente facilitata e resa necessaria una ampia azione dal basso e veramente democratica; da oggi è dunque necessario che le masse femminili - politicamente consapevoli ed organizzate - e le forze radicali, le quali sole possono impegnarsi su questi diritti di libertà della donna al di fuori dei problemi di potere, da una parte lottino per rendere concreto il diritto affermato dalla Corte Costituzionale con adeguate attrezzature pubbliche e di propaganda sui metodi anticoncettivi accessibili a tutti e dall'altra proseguano nella lunga marcia per la maternità consapevole, come parte della liberazione della donna, con la legalizzazione dell'aborto su richiesta, analogamente a quanto è avvenuto recentemente nello Stato di New-York. E' quanto il M.L.D. ha d'altra parte già annunciato pubblicamente di accingersi a fare, con la preparazione e la presentazione di un disegno di legge di iniziativa popolare.

Autodenuncia di Matilde Maciocia
(La PROVA RADICALE Inverno 72)


"Mi chiamo Matilde Maciocia. Il motivo per cui ho dichiarato pubblicamente di essermi procurata un aborto nasce dalla coscienza che migliaia di donne subiscono esperienze simili alla mia, esperienza che è stata delle più traumatizzanti. Avevo 20 anni e una bambina di pochi mesi, mio marito frequentava ancora l'università e non lavorava; il peso della famiglia era tutto sulle mie spalle quando restai di nuovo incinta. E' logico che in tali condizioni non potessi mettere al mondo un altro figlio. Non avevo i mezzi per andare da un ginecologo, tantomeno in una clinica, così per mezzo di una nostra conoscente mi rivolsi ad una mammana.

La donna venne, poteva avere una cinquantina d'anni, molto volgare, di aspetto grossolano, secondo me non era neppure una infermiera, "L'operazione" avvenne sul tavolo di cucina di casa mia. La donna, con maniere molto sbrigative, priva di tatto e di qualsiasi umanità, introdusse la sonda che aveva portato con sé avvolta in una garza. Poi non disinfettò né sterilizzò niente; disse soltanto "quando viene fuori tra una ventina di ore, avvolgetelo e buttatelo nel water".

Lasciò come recapito soltanto un numero di telefono e si prese diecimila lire. Dopo venti ore cominciarono dei dolori atroci che durarono circa due ore. Poi venne fuori il feto e sangue a non finire, stavo malissimo, ma pensai che ormai era tutto finito, che avrei avuto una mestruazione piuttosto abbondante e poi tutto sarebbe stato normale. Invece i dolori continuarono fino a diventare insopportabili; la sera mi venne una febbre altissima. Allora cominciai a spaventarmi davvero. Non avevo i soldi per andare da une medico privato, sarei dovuta andare in ospedale con il rischio di essere denunciata.

Telefonai allora al numero che mi aveva lasciato la mammana, ma il numero risultò falso. Non sapendo che fare, chiamammo un amico di mio marito, studente del 3° anno di medicina, non era molto esperto, ma impressionato dalle mie condizioni mi fece delle iniezioni di antibiotici; la febbre non calava e i dolori erano sempre molto forti e continuavo ad avere perdite di sangue miste a brandelli di placenta. Questa situazione andò avanti per qualche giorno finché, terrorizzata, decisi di andare all'ospedale. Seppi poi che non avrebbero potuto denunciarmi perché non si poteva dimostrare che l'aborto era stato procurato ed io dichiarai che era stato spontaneo. I dottori capirono benissimo di che si trattava, ma non avendo prove fecero finta di crederci. Mi fecero il raschiamento, durato circa quindici minuti.

Poi mi disinfettarono e mi mandarono a casa.

La febbre cessò ed ebbi una mestruazione normale. Sembrava tutto a posto, ma il mese seguente ebbi una mestruazione lunghissima di otto giorni a tipo emorragico. Tornai a farmi vedere da un medico che riscontrò una infezione dell'utero - endometrite - provocata proprio da quell'aborto fatto in maniera così bestiale. Mi fece un altro raschiamento, sempre da sveglia, questa volta perché non avevo soldi per pagare un'anestesista e mi disse che sarei rimasta sterile poiché l'infezione mi aveva provocato la chiusura delle tube. Questa esperienza è stata un dramma profondo per me e per mio marito e ha influito molto sui nostri rapporti. Per un lungo periodo dopo l'aborto avevo veramente il terrore di avere dei rapporti con mio marito. Poi con il tempo, quando le nostre condizioni economiche migliorarono avremmo voluto avere un altro figlio e inconsciamente consideravo responsabile lui della mia sterilità. Per anni ho avuto incubi terribili, mi svegliavo urlando perché sognavo sempre di abortire, sognavo laghi di sangue, sognavo di morire, sognavo bambini morti.

La mia sterilità in particolare mi ha causato una profonda crisi depressiva, tanto forte da dover essere ricoverata per sedici giorni in casa di cura, dove subii cinque elettrochoc. Lo stesso neurologo mi disse che se avessi avuto un normale aborto non avrei subito nessun trauma. II mio caso non è certo l'unico, né il più tremendo. Andando nelle borgate per parlare con le donne e portare loro dei contraccettivi, ho conosciuto una donna che a quarant'anni ha avuto dodici aborti, sette figli e due tentati suicidi. Tutti gli aborti li aveva fatti ricorrendo alla mammana, per poche migliaia di lire, tanto che aveva l'utero ridotto a brandelli. Molte donne poi, disperate, se lo procurano da sole. Hanno infatti imparato e si aiutano l'una con l'altra senza nemmeno usare la sonda; si introducono nell'utero gambi di sedano o fili di paglia oppure usano il ferro da calza.

Le migliaia di donne vittime di un sistema che impone loro di accettare la maternità ad ogni costo, calpestando il diritto della donna di scegliere come e quando essere madre, debbono trovare coraggio di ribellarsi a leggi così ingiuste. Mi appello ad esse perché rompano il muro di omertà che circonda l'aborto clandestino".