XXIVº Congresso del PR
Roma, 31 ottobre, 1, 2, 3 e 4 novembre 1980

Completamente diversa dalla mozione del precedente congresso straordinario, è il documento che chiude il XXIV congresso. Questa volta la mozione è scarna ed essenziale. Una volta fissato nella mozione precedente il quadro generale e teorico dell'iniziativa politica radicale, si passa ora alla definizione degli obiettivi e delle priorità per gli organi del partito e per i radicali: referendum e autofinanziamento per i primi, lotta contro lo sterminio per fame per i secondi.

Il congresso elegge come segretario Francesco Rutelli e come tesoriere Silvio Pergameno.

MOZIONE GENERALE

Il XXIV Congresso del Partito radicale assume come preambolo allo statuto il testo come tale proposto dal XXIII Congresso:

convoca per l'agosto 1982 il Congresso straordinario di rifondazione statutaria e quindi politica del Partito radicale, e dà mandato al segretario federale, al tesoriere e al Consiglio federativo di avviare entro gennaio 1981 l'opera a questo fine necessaria;

rileva che i dieci referendum costituiscono ormai senza alcun dubbio la scadenza più importante, grave e qualificante della vita delle istituzioni e della democrazia italiana; ciascuno dei dieci temi corrisponde infatti a problemi la cui soluzione è drammaticamente urgente ed essenziale per il progresso, la giustizia, l'ordine e la libertà del nostro paese;

indica quindi al partito, al segretario, al tesoriere, al Consiglio federativo che tutte le energie devono essere volte a realizzare le riforme o le conquiste che sono obiettivo dei referendum, senza discriminazione fra di essi;

conferma, come principio e come oggettiva e necessaria conferma della prassi statutaria, che l'autofinanziamento -finalizzato sulle lotte indicate nella mozione approvata, che costituiscono l'obbligo prioritario e vincolante del segretario e del tesoriere federali- debba essere rigorosamente mantenuto e integralmente attuato;

dà mandato al tesoriere di espellere dal Partito radicale ogni fonte derivante dal finanziamento pubblico dei partiti politici in attuazione delle indicazioni espresse dalle mozioni di Bari e di Genova, ribadendo in proposito la priorità del problema di una informazione autonoma, al servizio dei cittadini e del paese;

affida alla responsabilità di tutti i radicali le lotte non violente deliberate nella mozione approvata dal XXIII Congresso straordinario in ordine ai problemi dello sterminio per fame e per guerra.