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In occasione delle elezioni anticipate del giugno 1983, il Partito radicale convoca un congresso straordinario per deliberare sulla forma di partecipazione ai comizi elettorali. Il congresso si svolge con modalità particolari: il dibattito è limitato esclusivamente al tema della partecipazione o meno del partito alle elezioni, onde consentire al massimo numero di congressisti di esprimere la propria opinione. Il congresso termina senza l'approvazione di alcun documento; una mozione che prevedeva la partecipazione alle elezioni (primo firmatario Gianluigi Melega), viene respinta. I lavori si chiudono, così, con un'indicazione in negativo: il rifiuto di una presentazione automatica ed indiscriminata, come "atto dovuto". L'indicazione del congresso maturerà nelle settimane successive nella presentazione di liste del partito solo al fine di assicurarsi i pur minimi spazi televisivi destinati ad un'aperta propaganda per lo sciopero del voto, contro la partitocrazia. |