Russia/Droga:
intervista di Nikolaj Khramov alla rivista "Matador" NIKOLAJ KHRAMOV [nato
nel 1963] - coordinatore del Partito Radicale transnazionale per la Russia.
Il PR combatte per la libertà del Tibet, per il riconoscimento dell'esperanto
come la lingua ufficiale internazionale, per l'abolizione della pena di
morte e la liberalizzazione della politica per la droga - l'ultima questione
è particolarmente attuale per la Russia visto che in primavera è entrata
in vigore la nuova tremenda legge sulla droga, la quale ammette l'esame
medico coercitivo di chiunque susciti sospetto delle forze dell'ordine
e proibisce "la propaganda dei vantaggi del consumo di singole sostanze
tossiche", il che vuol dire che d'ora in poi non si puo' scrivere che
la marijuana fa bene alla salute mentre l'hashish fa male alla salute.
La marcia del fascismo è partita. In giugno il Partito Radicale ha organizzato
in Piazza Puskin il comizio con lo slogan "La legalizzazione delle droghe
è il colpo mortale alla narcomafia". Fu la prima manifestazione del genere
in Russia. Vjaceslav KURITSIN si è incontrato
con Nikolaj KHRAMOV. QUESTIONE: Secondo Lei,
Nikolaj, noi due assisteremo almeno alla legalizzazione della cannabis
in Russia? RISPOSTA: Credo di si'.
Magari. Q: E come si deve svolgere
questo processo? Per il momento anche la marijuana sta sulla lista delle
sostanze nocive riconosciuta dalla stessa ONU e prima della revisione
degli elenchi... A: Non c'è dubbio, le convenzioni
vanno riviste. La marijuana sta nella prima lista dell'ONU come una droga
particolarmente pericolosa, certo, è un equivoco. Ma l'esempio dell'Olanda,
dove l'atteggiamento verso il consumo della cannabis è tollerante, dimostra
che al livello del singolo paese si puo' realizzare un'altra politica.
Q: Ma da noi la politica
diventa sempre più dura. Quali passi concreti ha l'intenzione di fare
nel prossimo futuro? A: Adesso stiamo cercando -
tramite i deputati della Duma - di impugnare la legge alla Corte Costituzionale.
E' facile: ci sono almeno sei paragrafi che chiaramente contraddicono
la Costituzione. Pero', per presentare l'interpellanza ci vogliono novanta
firme dei deputati. Ne abbiamo già raccolte 45, dei deputati di diversi
gruppi parlamentari. In settembre riprenderemo questa iniziativa, credo
che raccogliamo il numero necessario delle firme. Spero di avere parecchie
firme dal gruppo Jabloko e dal Partito Liberal-Democratico. Nessun membro
di questi due gruppi ha votato a favore della legge. Inoltre, si sa qual'è
la posizione dello stesso Zirinovskij per questo problema... Q: ?! A: Più di una volta è intervenuto
a favore della legalizzazione delle droghe leggere. Q: Quali norme della legge
in questione ha l'intenzione di contestare alla Corte? A: L'esame medico coercitivo.
Poi la norma che stabilisce che la quantità di droga considerata come
"grossa" viene stabilità con il decreto governativo. Invece, deve essere
stabilita dalla legge federale: la Costituzione dice che i diritti dei
cittadini possono essere limitati soltanto in base alla legge federale.
A proposito, poco fa Vaclav Havel ha rimandato al suo Parlamento la legge
sulle droghe perché quest'ultima riferiva l'elenco delle droghe alla competenza
del governo... La prossima tappa sono le modifiche al Codice Penale perché
i crimini che non riguardano lo smercio della droga non vengano più puniti
con l'imprigionamento... Q: Pero', solo i deputati
possono proporre emendamenti alla legge? A: Il Partito raccoglie i materiali,
lavora con i deputati; ufficialmente le interpellanze vengono presentate
dal deputato Valerij Borscev, gruppo Jabloko, iscritto al nostro partito.
Ha già passato gli emendamenti al Consiglio della Duma... In autunno sarà
presentato il disegno della legge sulle modifiche e sugli emendamenti
alla legge sulle droghe.... Q: Le tre proposte principali
del vostro partito - la legalizzazione della cannabis, l'abolizione della
responsabilità penale ed amministrativa per il consumo delle droghe e
la diffusione dell'esperienza svizzera, dove un eroinomane puo' ricevere
la sua dose in ospedale, senza contattare la mafia e rischiare di introdurre
un prodotto che non è stato depurato. Ci sono dei dati che dimostrano
qual'è l'atteggiamento dell'opinione pubblica verso queste idee? A: Purtroppo non so se siano
mai stati realizzati dei sondaggi su quest'argomento. Da soli abbiamo
organizzato un referendum di strada, abbiamo chiesto alla gente nelle
strade di Mosca cosa ne pensa. A favore sono circa 50-70 per cento. Certo,
non è un sondaggio del VTSIOM ((*), ma comunque le cifre sono impressionanti.
Q: Sono disponibili le informazioni
sul numero di persone messe in prigione, diciamo, per la cannabis? A: Secondo le statistiche del Ministero degli Interni, nel 1997 102.000 persone hanno dovuto affrontare processi penali per la droga. Per la maggior parte sono i casi che riguardano la marijuana: la sua circolazione è enorme. Di questi 102.000 solo l'8, 2 % furono processati per lo smercio, tutti gli altri sono semplici consumatori. Un caso tipico: nell'agosto 1997 nel metro' fu perquisito un ragazzo, Vladimir Golubnicij, e ci fu trovato 1 grammo (1) dell'hashish. Vladimir fu condannato a sei mesi di prigione per la custodia della grossa quantità di droga: un grammo vuol dire "grossa quantità". Qualche giorno prima della liberazione, Vladimir mori' nell' ospedale della prigione. |