UN RICORDO DI ANNALUCIA LECCESE
28 febbraio 1994
"Caro Andrea, è cosa stupida quella che faccio, ma è forse il mio ultimo folle tentativo di stabilire un contatto con te. Ti lascio questa mia lettera in Agorà che, quasi come il Partito Radicale, era diventata parte integrante ed inscindibile della tua esistenza. Chissà se con la perizia e la devozione con le quali ne facevi uso non riuscirai a trovare un modo per collegarti! Non so perché la tua morte mi abbia così sconvolta, poiché credo in dieci mesi che lavoro qui al Partito di aver scambiato con te solo poche battute, di non averti mai conosciuto a fondo. Penso, però, di averti colto in tutta la tua persona quando ti avvicinavi a baciarmi di rientro da Mosca o quando ti vedevo per ore incaparbirti dietro il tuo mini computer o quando sedevamo insieme in quel bar di Bruxelles e tu, un po’ alla Robin Williams, istruivi politicamente i tuoi ossequienti soldatini russi o quando, qualche settimana fa, con un tenero e malinconico sguardo, mi chiedevi di seguirti nella faticosa avventura nell'universo Russia. Mosca, quella Mosca che due anni fa con sgomento e dolore ho lasciato, è certamente sempre di più una realtà schizofrenica e imbarbarita, ma dalle parole e dai ricordi espressi ieri per Radio Radicale da quei russi che ti hanno conosciuto e con cui hai lavorato, non puoi che essere fiero di te e di loro, e della possibilità che ti è stata data di esperire quella realtà.
La crudele morte non sa che ha semplicemente messo il sigillo ad una stagione di bellissimi momenti di amore, di passione, d'amicizia e di intenso lavoro vissuti con quelle persone che, per quanto vivano minacciate e logorate quotidianamente da una situazione di precarietà, sono rimasti i russi che io ho sempre amato proprio per la genuinità e la profondità dei loro sentimenti. Puoi dunque ritenerti fortunato e stare sereno: oltre ai fedelissimi compagni radicali qui a Roma, nella lontana e fredda Russia sei riuscito a trovare non pochi amici, pronti, forse ora più di prima, a continuare quelle battaglie civili e politiche, sapendolo essere l'unico autentico e assoluto modo di tenerti vivo ancora con loro. Ti bacio teneramente, Annalucia"