STRANA MORTE DI UN RADICALE

da "Il Gazzettino" del 5 marzo 1994

Il coordinatore del partito investito a Mosca da un'auto pirata. Firenze - Il cadavere di Andrea Tamburi, 46 anni, il coordinatore delle attività del Partito radicale a Mosca, morto domenica nella capitale russa dopo quattro giorni di agonia in seguito a un incidente stradale, sarà sottoposto, se la magistratura fiorentina darà l'autorizzazione, ad autopsia all'istituto di Medicina legale di Firenze, sua città natale, dove la salma dovrebbe arrivare entro domani. Come ha spiegato Vincenzo Donvito, responsabile regionale dei radicali toscani, a chiedere l'autorizzazione per l'autopsia è stata la madre di Tamburi, Fatma Giovannelli, su consiglio dello stesso partito. "Non ci fidiamo - ha spiegato Donvito - del referto stilato dai medici dell'ospedale di Mosca dove Andrea è stato ricoverato perché, questa è la versione ufficiale, investito da un'auto pirata e dove non è stato sottoposto ad alcun intervento". Per i medici moscoviti, secondo Donvito, le ferite riportate da Andrea Tamburi, un trauma cranico con lesioni cervicali e la frattura delle gambe, erano tali da rendere inutile qualsiasi tipo di intervento. Per i radicali non è poi nemmeno molto chiara la dinamica dell'incidente: "Da quello che sappiamo - dice Donvito - Andrea è sceso di casa verso le una di notte per accompagnare un'amica. Un'ora e mezzo dopo è stato trovato per terra in strada da una ronda della polizia". "Le autorità moscovite sostengono che è stato travolto da un'auto pirata. Tutto può essere - prosegue Donvito - ma mi riesce difficile crederlo: Andrea non beveva e soprattutto stava attento per strada, aveva proprio paura di essere investito perché diceva che a Mosca di notte tutti guidano a forte velocità. Inoltre quando è tornato a Natale a Firenze, mi ha raccontato che aveva paura, anche se non aveva ricevuto minacce di nessun genere".

I radicali contestano anche alle autorità sovietiche di non avere avvertito l'ambasciata italiana. Il giorno dopo l'incidente, preoccupati per l'assenza di Tamburi, alcune persone si recarono a cercarlo anche in ospedale, ma il personale avrebbe loro negato che l'esponente radicale figurasse fra i pazienti.