Morto
Russo, reporter radicale Il suo corpo trovato in Georgia: "Lo hanno ucciso" Il giornalista doveva tornare a Roma con filmati sulla guerra in Cecenia di STEFANO CITATI 17.10.00 | La Repubblica| | ANTONIO RUSSO |
IL CADAVERE di Antonio
Russo è stato trovato lungo il ciglio di una strada a 25 chilometri da Tblisi.
Era ancora mattina; un paio di ore prima gli amici georgiani del reporter
di Radio Radicale erano andati a trovarlo nella sua casa: la porta era aperta,
sfondata, l'appartamento in disordine, lui non c' era. Il giorno prima il
40enne giornalista era andato in gita con gli amici nella regione occidentale
della Georgia, verso il Mar Nero. Ieri si era messo d'accordo per un nuovo
giro. Invece scompare. Gli amici avvertono la polizia, che a sua volta riferisce
all'ambasciatore italiano a Tblisi. Due ore dopo l'inizio delle ricerche
il corpo di Russo viene trovato su una strada poco oltre la periferia della
capitale georgiana. In Italia l'annuncio della sua morte avviene in diretta;
Radio Radicale interrompe le sue trasmissioni quandol'Unità di Crisi della
Farensina telefona all'emittente per dare la notizia. Il giornalista domanda
al diplomatico conferme e cerca di ricostruire la vicenda. A Tblisi i radicali
spediscono anche un e-mail con la foto di Russo, mentre un membro del Partito
radicale transnazionale, Mamouka Tsagareli identifica il corpo e offre un
movente: "Stava raccogliendo materiale concernente la richiesta russa di
espulsione del Partito radicale dall'Onu (per ingerenza del movimento, che
ha per le Nazioni Unite lo status di organizzazione non governativa, negli
affari interni della repubblica cecena)". L'ambasciatore non sapeva nemmeno
che il reporter fosse in Georgia fin da luglio, utilizzando Tblisi come
base per entrare - "lo ha fatto almeno due volte", dicono i suoi amici a
Roma - in Cecenia e filmare e i crimini della guerra civile tra le truppe
russe e i guerriglieri islamici. "L'ultima telefonata era stata di venerdì,
Antonio ci aveva annunciato che sarebbe tornato - addirittura, avevamo preso
appuntamento per oggi - perché aveva raccolto una gran quantità di materiale
interessante sulla guerra cecena e volveva mostrarlo il prima possibile",
ricordava ieri pomeriggio il suo direttore, Massimo Bordin "Era in ottima
salute, probabilmente è stato vittima di un'aggressione". Il leader dei
radicali Marco Pannella sottolinea la coincidenza: "Antonio aveva molto
materiale "scottante", stava per tornare". La mancanza di informazioni sulla
sua morte (i risultati dell'autopsia arriveranno oggi) mantiene cauti i
commenti dei radicali che ricordano come Russo fosse abituato al pericolo:
"In 10 anni di collaborazione con Radio Radicale ha mandato reportage dalla
Siberia (il suo primo servizio) l'Algeria nei tempi più bui del terrorismo
islamico, Sarajevo e Kosovo". "L'ultima notizia di Antonio Russo è la sua
morte", dice Pannella ricordando polemicamente l'accendersi dell'interesse
della stampa nazionale per Russo quando si seppe che era l'unico giornalista
occidentale ancora a Pristina dopo l'inzio della guerra in Kosovo, da dove
era uscito ai primi di aprile in treno confondendosi con i profughi albanesi.
"Esiste solo quando scompare", sostiene con voce roca il fondatore dei radicali,
per poi rendere omaggio a "un radicale giornalista, perché lui era prima
di tutto un militante dell'informazione". Nell'appartamento in disordine
dove Russo viveva pare siano scomparsi il materiale da lui raccolto, il
computer e il telefono satellitare; nulla si sa della piccola telecamera
digitale con la quale ha filmato la guerra cecena; i suoi filmati dell'autunno-inverno
'99- 2000 sono visibili nel sito della radio radicale. "Codino, anello,
braccialetto: Antonio non passava di certo inosservato", ricorda Bordin.
"Era una persona limpida e aveva soprattutto la capacità di di girare il
mondo senza essere legato né alla sinistra, né ai preti". "Ultimamente aveva
seguito in Georgia un convegno sui danni ambientali prodotti dalla guerra
dei russi in Cecenia", spiega il direttore. "Rischiava la vita contro la
morte, per raccontare le vittime delle guerre", è l'ultimo ricordo di Pannella.
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