"I
BAMBINI SCOMPARSI ED ASSASSINATI:
UN AFFARE DI STATO"
(Marc
Verwilghem, 20 aprile 1999)
di Françoise Van de Moortel
(*)
Julie Léjeune e Melissa Russo sono state rapite a Grâce-Hollogne cinque
anni fa.
Per un intero anno di calvario, i loro genitori sono stati i soli a battersi
per ritrovare le due bambine, di fronte a una giustizia burocratica, indifferente
o meglio ostile.
Sono già quattro anni che i loro resti sono stati riesumati nel giardino
di Marc Dutroux.
I genitori delle vittime e tutti i Belgi oggi sanno, grazie al lavoro
della Commissione parlamentare d'inchiesta e all'ostinazione di qualche
giornalista, che il 7 luglio 1995, tredici giorni dopo il rapimento, il
nome di un certo Dutroux, già pesantemente condannato per stupro, si trovava
come sospetto principale su un documento in possesso del responsabile
della gendarmeria locale, titolare dell'inchiesta.
E' dimostrato che la giustizia, fin dal 1993, era al corrente dell'intenzione
di Dutroux di costruire delle celle segrete nella sua cantina e di rapire
delle bambine. Ma non si sa ancora perché le bambine non sono state salvate,
perché Dutroux non è stato arrestato.
Non si sa perché le istituzioni giudiziarie hanno sacrificato la vita
di Julie e Melissa e anche quella di An e Eefje rapite da Dutroux due
mesi più tardi, né perché avrebbero lasciato morire Sabine e Laetitia
e quante altre, senza l'arrivo inopinato nell'inchiesta dei magistrati
di Neufchâteau, piccolo tribunale della provincia ardennese.
Qui si trova la chiave dell'enigma: l'inchiesta rigorosa dei giudici Bourlet
(1) e Connerotte (2) sulla sparizione di Laetitia a Bertrix
è probabilmente il granello di sabbia che ha inceppato una macchina giudiziaria
che per cecità, corruzione, ricatto o semplice lassismo, si è resa da
anni complice di fatto di rapimenti di minori e di ambienti pedofili in
Belgio. Una macchina che si è rapidamente rimessa in movimento, per soffocare
le scoperte incredibili della Commissione parlamentare.
In qualche settimana, la squadra Bourlet-Connerotte ha scoperto
i corpi di Julie e Melissa, An, Eefje, Loubna e salvato Sabine e Laetitia.
In quattro anni,Langlois
(3), il giudice cui è stata affidata l'inchiesta dopo la ricusazione
di Connerotte, non ha fatto un solo passo avanti: si continua a non sapere
niente sul rapimento, il sequestro, le sevizie subite, le circostanze
della morte delle bambine.
Chi ha rapito Julie e Melissa?
Doutroux? Il suo complice Weinstein, da lui assassinato? Un'altra persona?
Con quale macchina? In quale luogo esattamente?
Dutroux nega di essere l'autore del rapimento, di cui l'accusa invece
sua moglie, Michèle Martin...
Il giudice istruttore Langlois non ha ritenuto di dover esaminare le altre
piste.
Perché? Solo per l'insistenza dei genitori e del loro avvocato
e per decisione giudiziaria è stata decisa una ricostituzione del rapimento,
che ha avuto luogo nel giugno 2000. Come previsto, una vera buffonata,
dolorosamente offensiva per i genitori: solo tre "testimoni" su 25 sono
stati presi in considerazione dal giudice. Tra questi testimoni: la madre
di Melissa, invitata a rifare il percorso alla ricerca delle bambine e
la vecchia signora di cui si conosce la testimonianza, secondo cui le
bambine sarebbero salite sulla macchina senza violenza, come se conoscessero
i rapitori. Se il giudice vuole evitare l'emergere di ogni novità nella
sua inchiesta, non può trovare una via migliore.
Dove sono state sequestrate Julie e Melissa?
Dove possono essere state portate?
Perché non sono state controllate le testimonianze sulla loro presenza
in un luogo equivoco di Charleroi?
Per chi e perché sono state rapite?
Qual è il movente del loro rapimento?
Gli psichiatri che l'hanno esaminato dichiarano che Dutroux non è
pedofilo. Lui dichiara di aver rapito Julie e Melissa per allevarle in
famiglia!
Perché allora rapisce An e Eefje due mesi più tardi e poi Sabine e
poi Laetitia, se non perché, come ha ripetuto a più riprese a dei complici,
"l'affare rende molto bene"? Perché afferma al suo complice Lelièvre che
il rapimento di An e Eefje è una commissione?
Come e quando le vittime di Dutroux sono morte?
Perché il giudice Langlois consacra tanta energia per cercar di provare
che Dutroux, l'amico di Michel Nihoul organizzatore di orge, sospettato
di essere al centro di un traffico di cassette pornografiche e pedofile,
è solo un "predatore isolato"?
Evita di fare le verifiche più elementari, per affermare poi che "l'inchiesta
non ha potuto provare nulla".
Nell'affare Julie e Melissa, numerose piste molto interessanti sono state
trascurate. Si investono ingenti mezzi su piste poco probabili e le piste
più serie non sono neppure prese in considerazione:
1. la pista M. Ferret: l'individuo in casa del quale sono stati
trovati degli album di foto di bambine fatti nel campo di vacanze di cui
era il sorvegliante, in particolare foto di Julie e Melissa e una t-shirt
di Melissa. Quest'uomo conosceva Dutroux;
2. la pista Feront: un informatore molto affidabile, che aveva
permesso in altre inchieste di individuare dei pedofili e che aveva affermato
di aver incontrato un pedofilo che gli aveva mostrato delle foto tra le
quali aveva riconosciuto Melissa; per un anno la giudice Dutrèwe, responsabile
dell'istruttoria sulla scomparsa di Julie e Mélissa, rifiuterà di considerare
questa pista e accetterà infine che Feront sia interrogato solo qualche
giorno prima dell'arresto di Dutroux;
3. la pista Piro: questo proprietario di bar, dei quali alcuni
sulla strada di Philippeville, la stessa dove Dutroux ha una casa, ha
telefonato, il giorno dopo la scoperta dei corpi delle bambine, alla famiglia
Léjeune per dire che sapeva quello che era successo alle bambine, e per
annunciare che avrebbe organizzato un grande banchetto nel corso del quale
avrebbe fatto delle rivelazioni; sarà assassinato poco dopo, prima di
aver potuto organizzare il banchetto (decine di testimoni diranno di aver
ricevuto lo stesso tipo di confessione);
4. la pista Tagliaferro: questo sfascia carrozze, specialista nella
demolizione di macchine sospette, di cui è provato che conosceva la maggior
parte dei coimputati di Dutroux, sarà anche lui assassinato poco dopo
la scoperta dei corpi delle bambine; sua moglie afferma che è stato ucciso
perché sapeva troppo e si dichiara anche lei minacciata; la si manda al
diavolo trattandola da isterica; poco tempo dopo muore a casa sua per
un incendio le cui circostanze sono molto sospette; si conclude che si
tratta di suicidio;
5. la pista Diakostavrianos: complice di Dutroux, con il quale
ha fatto numerosi viaggi in Slovacchia per organizzare una rete di prostituzione
(una cassetta, che mostra lo stupro di una giovane slovacca, è stata trovata
in casa di Dutroux). La macchina del "Greco" potrebbe essere servita al
rapimento di An e Eefje. Questo personaggio compare già nel rapimento
di Elisabeth Brichet a Namur nel 1989. Incriminato nell'affare Dutroux,
ma già libero nel luglio 1997, si è reso colpevole di stupro su una giovane
ritardata mentale. Questo caso, trattato a Namur, è stato scorporato dal
fascicolo Dutroux.
La tesi del "predatore isolato", che è quella della difesa di Doutroux,
è stata fatta propria pubblicamente dal giudice Langlois nell'agosto 1998
(prima dell'inizio della sua istruzione su Julie e Melissa, che ha cominciato
solo nel febbraio 1999) e lo porta a delle contorsioni spaventose:
Richiede un rapporto tardivo a un nutrizionista per stabilire a ogni costo,
secondo la versione di Michèle Martin, che due bambine di otto anni hanno
potuto sopravvivere per 106 giorni (durante l'arresto di Dutroux dal 6
dicembre 1995 al 26 marzo 1996) in una cella di tre metri cubi, senza
aerazione né illuminazione, nutrendosi di conserve, la cui esistenza non
è neppure stata stabilita e consumando saggiamente pastiglie di Rhohypnol....
E' Dutroux stesso a dichiarare di aver depositato queste conserve nella
cella dove si sarebbero trovate le bambine. Ma cambia versione più volte
sulla quantità di queste conserve, che, persino nel caso della maggiore
quantità de lui citata non avrebbero potuto assicurare la sopravvivenza
delle piccole…
Il rapporto degli esperti nutrizionisti numera per svariate pagine le
molte ragioni per le quali sembra impossibile che le bambine siano sopravvissute
e conclude:" possibile, ma del tutto improbabile".
E cosa ne conclude Langlois (davanti alla Camera del Consiglio) ?
"E' possibile".
Tre esperti avevano stabilito, descrizioni insopportabili alla mano, che
le bambine avevano subito delle sevizie sessuali gravissime; questi tre
esperti avevano potuto esaminare i corpi delle bambine. Tre anni più tardi
il giudice Langlois non trova niente di meglio che domandare una contro-perizia,
per assicurarsi che le deformazioni constatate siano veramente dovute
a degli stupri !!!
L'esperto incaricato afferma che, avendo a disposizione solo foto e video,
non può garantire al cento per cento che le lesioni sessuali visibili
sui documenti siano dovute a degli stupri! Conclusione molto prevedibile
di Langlois: bisogna lasciare a Dutroux il beneficio del dubbio.
Conclusione implicita: Dutroux avrebbe sequestrato le bambine per molti
mesi senza toccarle, o, come ha osato affermare un giornalista, che certuni
si ostinano a prendere sul serio, aveva intenzione di allevarle paternamente
e di aspettare che crescessero, prima di abusarne. Lo stesso Dutroux che
ha stuprato numerose minorenni prima e dopo il rapimento di Julie e Melissa!
Molte persone hanno testimoniato davanti agli inquirenti di Neufchâteau
sulle relazioni di vecchia data che esistono tra Nihoul e Dutroux nell'ambiente
delle orge, a partire dagli anni 80.
Dutroux non è un provinciale del quarto-mondo come è stato descritto.
Frequentava le piscine, i bar et le piste di pattinaggio di Bruxelles,
dove per altro ha incontrato la sua futura sposa Michèle Martin. I suoi
conti in banca attestano entrate inesplicabili, se non che i versamenti
coincidono con la morte o i rapimenti di ragazzine e bambine.
Perché queste informazioni sono tenute segrete? Perché gli indizi, molto
numerosi e seri, della complicità di Nihoul (cf. Infra) sono considerati
come non esistenti dal giudice Langlois? Per negare l'esistenza di una
vera banda di fornitori di bambine intorno a Nihoul e Dutroux?
La pista Nihoul compare
in un traffico di minori, prima che scoppi l'affare Dutroux:
Un poliziotto di La Louvière, Christian Dubois, riceve, alla fine del
1995, delle denunce numerose e affidabili - provenienti da bambine, ma
anche da genitori e maestre - che lo informano che degli individui su
una Mercedes bianca seguono le bambine o le fotografano nelle vicinanze
delle scuole a Mons, La Louvière, Charleroi, Couvin, Thuin, Chimay, Beaumont.
Dubois indaga e scopre che queste Mercedes appartengono all'autorimessa
Asco con sede a Onezies, vicino alla frontiera francese dal 1994. Senonché
Asco è stata fondata da persone molto vicine a Nihoul, la sua compagna,
un grande amico, il proprietario del Dolo - locale per orge - e Nihoul
ne è stato l'amministratore di fatto. (La società si lancerà nel traffico
di macchine e pezzi di ricambio. Nihoul è nel traffico delle macchine
dal 1989)
L'informatore di Dubois afferma che Asco copre un traffico di bambini
che sono sequestrati per un certo tempo in Belgio prima di essere esportati
all'estero.
Quando Dubois comunica questa informazione a René Michaux, responsabile
dell'operazione bidone Othello nel corso della quale la gendarmeria avrebbe
dovuto sorvegliare Dutroux, costui non ne farà nulla, mentre in effetti
l'informazione di Dubois collima esattamente con quello che già sanno
i gendarmi, grazie a tutt'altra fonte: Dutroux avrebbe costruito delle
celle per nascondervi bambini destinati a essere mandati all'estero! E
non si sogna neppure di parlare a Dubois di questa strana "coincidenza".
L'équipe di "Au Nom de la Loi" (4) che in seguito dedicherà tutte
le sue energie per tentare di difendere la tesi di "Dutroux, predatore
isolato" e a discreditare i testimoni X facendoli passare per folli, si
ingegna di già - sulla base della dichiarazione di una commissaria di
La Louvière - a dimostrare che l'affare delle Mercedes presenti davanti
a delle scuole non è altro che un rumore senza fondamento.
Dutroux telefona di continuo a Nihoul il giorno che precede il rapimento
di Laetitia, il giorno del rapimento e i giorni che seguono.
Diversi testimoni hanno visto Dutroux e Nihoul alla piscina dove Laetitia
è stata rapita il giorno prima del rapimento. Tra queste testimonianze
quella, molto affidabile, di una famiglia fiamminga.
Nel corso dei primi interrogatori, Dutroux, un suo complice Lelièvre,
la stessa Bouty (5), ex-moglie e complice di Nihoul, riconoscono
almeno una volta che è Nihoul il capo della banda. "Nihoul mi uccide,
se parlo" precisa Lelièvre; e nel corso di un quarto interrogatorio, Bouty
dichiara che Nihoul è il perno di una rete di cassette pedofile; da quel
momento non sarà più interrogata!Il magistrato responsabile dichiarerà
davanti alla Commissione Parlamentare d'inchiesta di aver sospeso gli
interrogatori a seguito di minacce di morte...
Subito dopo il rapimento di Laetitia, Nihoul dà a Lelièvre delle pastiglie
di XTC (6) per un valore di 500.000 franchi; spiegazione fornita
dai due malfattori: si tratterebbe del pagamento della riparazione della
vecchia macchina di Nihoul, che non vale più di 50.000 franchi, e che
comunque non sarà mai riparata. Ma questo non impedirà alla giustizia
di scorporare il fascicolo anche su questo punto, una giustizia che sembra
credere a Lelièvre sulla parola, quando costui afferma che poteva vendere
queste pastiglie a 20 franchi l'una, mentre il prezzo corrente si aggira
sui 200 franchi.
Laetitia sente Doutroux parlare al telefono con un certo "Jean Michel"
(nome di Nihoul)...
Perché Nihoul, che abita a Bruxelles e che si vanta di sapersi tanto
destreggiare, andrebbe a far riparare la sua macchina a Charleroi?
Quando e come ha veramente incontrato Dutroux, per il quale dichiara di
aver effettuato, in meno di un'ora, una perizia su una casa dove Dutroux
gli dice di voler aprire un club di incontri. Sarà vero che fu per caso,
nel corso dell'estate '95, dopo il rapimento di Julie e Melissa? Confessano
di essersi ben presto rivisti per discutere della creazione di una rete
di prostituzione con la Slovacchia. (Vedi il libro di Nihoul, pag. 126,
127, 129)
Secondo Nihoul, Lelièvre, che gli sarebbe stato presentato dal trafficante
di armi e droga Casper Flier "gli piombava in casa ogni due settimane"
(pag. 128) e "Annie Bouty non sopportava Dutroux" (pag. 134). E si sarebbero
solo incrociati?
Nihoul è in contatto con Diakostavrianos "per conto del quale interviene
presso un giudice di pace.." (pag. 130). Nihoul porta Dutroux e Weinstein
da Bouty nel novembre del 1995 per chiederle di fargli avere un passaporto.
L'episodio si colloca poco prima dell'omicidio di Weinstein per mano di
Dutroux…
Nihoul informatore del gendarme Vanesse (incriminato da Connerotte e in
seguito deceduto) dà degli ordini a quest'ultimo; la squadra di Connerotte
aveva trovato due messaggi indirizzati al gendarme da Nihoul: "Dutroux
camion attendere" "Lasciare in pace Lelièvre"!
Questi legami mai chiariti di Nihoul con Dutroux e il suo giro non giustificherebbero
un'indagine e non potrebbero giustificare la sua permanenza in detenzione?
Nihoul è al centro delle testimonianze degli "X", vittime della criminalità
pedo-sessuale in Belgio:
Regina Louf (X1) descrive esattamente l'appartamento di Annie Bouty, compagna
di Nihoul all'epoca in cui questa testimone afferma di essere stata stuprata
da Nihoul in questo appartamento; è in grado anche d'indicare l'indirizzo.
Regina Louf nomina un maneggio dove avvenivano, secondo la sua testimonianza,
delle orge con minori alle quali partecipava Nihoul. Da una verifica si
viene a sapere che Nihoul ci teneva un cavallo all'epoca dei fatti riferiti
da Regina Louf.
Le testimonianze di altri X confermano quella di Regina Louf: non solo
gli stessi attori: Nihoul, Van der Elst, ma descrizione degli stessi luoghi,
delle stesse pratiche.
Nell'inchiesta sull'assassinio della Champignonnière (1984) appaiono due
piste importanti, che non saranno sfruttate dal giudice istruttore Van
Espen e che conducono all'ambiente di Nihoul.
Una telefonata anonima dice agli inquirenti di andare a vedere dalle parti
del Dolo (7), se vogliono sapere qualcosa su quello che è successo
alla Champignonnière. Il Commissario, che nel 1997 sarà incaricato dell'inchiesta
sul Dolo, ci andava per prendere parte alle orge! Una pista conduce a
Radio-Activité, una radio libera dove Nihoul all'epoca lavorava.
Nihoul, che afferma di non aver mai toccato una minorenne, frequentava
dei pedofili.
Nihoul conosce diversi pedofili, tra cui, a Bruxelles, Corvillain, che
ha una società sospettata di coprire un traffico di bambini e di cassette
pedofile. Lo va a trovare regolarmente, in particolare dopo essere passato
dalla sua dentista, che ha il suo studio nello stesso edificio: la dentista
sarà ritrovata "suicidata" in pieno affare Doutroux, poco dopo aver dichiarato
che Nihoul andava a trovare Corvillain dopo essere passato da lei; bisogna
sapere inoltre che è stata l'amante di X, che è stato a sua volta l'amante
di Bouty, e che si è fatta truffare per milioni di franchi.
Tutti gli autori e i complici del rapimento di Julie e Melissa fatti
arrestare dal giudice Connerotte nell'agosto 1996 sono attualmente in
libertà, a eccezione di Dutroux, sua moglie Michèle Martin e Michel Lelièvre,
che ha confessato la sua partecipazione al rapimento di An e Eefje...
L'avvocato radiato dall'albo, Michel Van der Elst, che ha fornito l'alibi
principale di Nihoul per il giorno del rapimento di Laetitia, ha ritrattato
qualche mese fa; è il medesimo Van der Elst che aveva già fornito un falso
alibi all'epoca del "rapimento" dell'ex primo ministro PSC Van den Boeynants
da parte della banda Haemers (sospettato tra l'altro, come lo stesso Nihoul,
nell'inchiesta sulle "Tueries du Brabant-Wallon) e si era ritrovato in
prigione.
Perché il giudice Langlois non spicca un nuovo mandato d'arresto contro
Nihoul, che non ha più alibi per la preparazione del rapimento di Laetitia?
Michel Nihoul si esibisce in televisione e lancia abilmente i suoi messaggi
a coloro che ha la possibilità di far cantare.
Perche i procuratori generali hanno, contro il parere della Commissione
parlamentare d'inchiesta, "spezzettato" il fascicolo Dutroux?
La dispersione dei fascicoli "connessi" al rapimento di Julie e Melissa
fa parte della classica strategia di insabbiamento.
Il fascicolo "traffico di macchine" di Marc Dutroux e dei suoi complici
(Weinstein, Nihoul ecc.) deve far luce sulle relazioni di Dutroux con
la mafia di Charleroi o può spiegare le protezioni o la "benevolenza"
manifestategli da certi poliziotti e magistrati di cui la Commissione
d'inchiesta ha stigmatizzato i rapporti equivoci con la criminalità organizzata.
Questo fascicolo è sottratto al giudice Gérard di Neufchâteau e inviato,
non si sa perché, a Nivelles (a dei magistrati sovraccarichi). L'affare
del furto di un camion, nel quale sono implicati Dutroux e dei gendarmi
e ex gendarmi, a Grâce-Hollogne, il comune dove risiedono le famiglie
Russo e Lejeune, è inviato a Charleroi!
Dutroux è giudicato separatamente a Charleroi per il sequestro di tre
persone nel novembre 95 in relazione all'affare del camion rubato.
Il fascicolo Tagliaferro è inviato a Liegi.
Nei fatti, questa "ripulitura" compiacente dei procuratori generali
permetterà, come ha sottolineato il presidente della Commissione d'inchiesta,
di evitare un vero processo alla criminalità organizzata in Belgio.
La dispersione dei processi crea difficoltà anche ai genitori delle vittime,
che non possono domandare l'accesso a questi fascicoli divenuti "connessi"
e devono ogni volta costituirsi parte civile per ogni processo!
Si deve notare che in Belgio, mentre l'imputato detenuto ha accesso a
tutti i suoi fascicoli, le vittime devono ogni volta farne domanda al
giudice istruttore, che decide in modo arbitrario quali documenti possono
consultare e copiare per la cifra scandalosa di 70 franchi belgi la pagina
(recto-verso).
E' così che all'avvocato dei genitori di Julie e Melissa il giudice Langlois
ha rifiutato l'accesso al dossier del fu Weinstein, assassinato da Dutroux
"per riguardo al rispetto delle vittime e dei loro" familiari!
Perché le istanze giudiziarie hanno bruscamente interrotto nel 1997
gli accertamenti, che cominciavano a essere concludenti, delle testimonianze
degli "X" sull'esistenza di stupri, torture, uccisioni di bambini e neonati,
riprese di snuff-movies in occasione di "serate" organizzate nella "buona
società" belga? (dove ritroviamo Michel Nihoul...)
Perché gli investigatori De Baets e Bille che raccoglievano queste testimonianze
sono stati bruscamente messi da parte, retrocessi, accusati di malversazioni
nelle loro inchieste, mentre due anni di istruzione giudiziaria a loro
carico, sulla base delle denunce più assurde, non hanno portato che a
un totale non luogo?
Perché questi gendarmi non sono stati reintegrati nelle loro funzioni?
Perché i gendarmi, noti autori dei falsi documenti destinati a danneggiarli,
non sono perseguiti? (Un dettaglio secondo il procuratore del re di Bruxelles...)
Perché tre tribunali interrompono l'inchiesta contemporaneamente e precisamente
il giorno in cui uno dei principali sospetti, Tony, confessa di aver avuto
rapporti sessuali con Regina Louf, quando lei aveva 12 anni (un reato
punito dalla legge) con l'accordo dei suoi genitori e di averla "prestata"
a degli amici? (Il giorno della confessione di Tony, Il 23 aprile 98,
Dutroux fa un tentativo di evasione, sui cui grava un forte sospetto che
sia stato incoraggiato...)
Perché la "rilettura" dei dossier "X" confiscati a De Baets e Bille e
affidata dal giudice Langlois a un'altra squadra di gendarmi non è stata
consegnata, come ripetutamente promesso, alla Commissione parlamentare
d'inchiesta prima della fine dei suoi lavori?
Perché questa "rilettura",a distanzi di anni, è sempre impresentabile?
Perché l'inchiesta su queste testimonianze capitali degli "X" non è stata
più ripresa, dal momento che la squadra di De Baets non ha commesso alcun
errore e che ci sono dunque ragioni molto serie per pensare che le loro
testimonianze siano largamente credibili, anche e soprattutto se i loro
racconti sono insopportabili.
Perché delle altre squadre di investigatori ben rodate sono state improvvisamente
smantellate o certi elementi che fanno troppo bene il loro lavoro
di ricerca ne sono allontanati, sottoposti a intimidazioni o "promossi"
ad altri incarichi? (ad es. E. Suys allontanato dalla squadra "Obelix"
che indaga su Nihoul...)
Alcuni inquirenti sono stati allontnati dall'inchiesta su Julie e Melissa
senza motivo apparente; Gino Russo può continuare a chiedere spiegazioni
quanto a questi enigmatici motivi, ma non riceverà nessuna risposta.
Come spiegare la sparizione di documenti dai fascicoli? Le "perdite",
i "furti"?
Nell'inchiesta sui testimoni "X", un poliziotto "perde" una cassetta sequestrata
in casa di un sospetto importante.
Nell'inchiesta su Regina Louf, un altro poliziotto "dimentica" tutto il
fascicolo sul sedile posteriore della sua macchina, che abbandona un momento.
Al suo ritorno il fascicolo è scomparso. Il poliziotto non è stato oggetto
di sanzioni di alcun genere.
Paul Marchal afferma che dei documenti sono scomparsi dal fascicolo di
sua figlia Eefje.
Perché le decine di videocassette sequestrate a casa di Marc Dutroux il
13 dicembre 1995, visionate dalla gendarmeria a Bruxelles tra il 18 ed
il 30 gennaio 1996, delle quali un operatore ha dichiarato davanti alla
commissione parlamentare d'inchiesta che contenevao immagini di traffici
di macchine e sequenze pornografiche, sono state riconsegnate all'avvocato
di Marc Dutroux su decisione del giudice istruttorio Lorent di Charleroi?
Lo stesso giudice Laurent che ha reso all'avvocato di Michèle Martin lo
specolo sequestrato in casa di Dutroux, lo stesso specolo che, su suggerimento
del capo inchiesta Lesage, è stato volutamente omesso dalla lista degli
oggetti sequestrati dal gendarme Michaux nel corso della perquisizione
…
Perché le 5 cassette rimaste in mano agli inquirenti, trasferite a Neufchâteau
a seguito della scoperta dei corpi di Julie e Melissa, non sono state
visionate prima di questa data? Perchè le copie delle cinque cassette
rimaste in mano agli inquirenti sono state amputate dalle scene in cui
Dutroux stupra una ragazza e fà dei lavori nella sua cantina?
Come si spiega la sparizione di una videocassetta di tipo Super8 che un
poliziotto di Charleroi si è fatto consegnare dalla moglie di Dutroux
e da lui depositata presso la Gendarmeria?
Il comitato superiore di controllo sui corpi di polizia non vede che una
spiegazione: disattenzione!
Perché la senatrice anne-Marie Lizin, che nel settembre 1996 aveva dichiarato
che degli stupratori riconoscibili apparivano nell'altro lotto di videocassette
sequestrato nell'agosto 1996 per ordine del giudice Connerotte, tenta
con imbarazzo di negare queste affermazioni?
Che fine hanno fatto le fotografie dello stupro di Sabine che Dutroux
ha mostrato a Laetitia?
Perché il tribunale di Bruxelles ordina di distruggere una ingente quantità
di cassette pedofile, sequestrate nell'affare Raemaeckers, due giorni
prima dell'arresto di Dutroux?
Perché l'establishment giudiziario, politico, universitario e mediatico,
rendendosi complice di una giustizia che fa di tutto pur di soffocare
la verità, consacra tanta energia a trattare i testimoni "X" come dei
"pazzi" e a negare l'esistenza di reti di pedofilia in Belgio, quando
altri processi già conclusi ne hanno dimostrato l'esistenza?
Regina Louf (X1) non ha niente della pazza. Dà decine di descrizioni perfettamente
esatte dei luoghi in cui è stata condotta, riconosce i suoi stupratori
tra le foto che gli inquirenti le mostrano. Riconosce altre vittime.
Perché i giornali impongono il silenzio stampa sul libro "I Dossieri
X, ciò che il Belgio non doveva sapere sull'Affare Dutroux" che fornisce
le prove dell'esistenza di queste reti, dei loro membri e dei loro protettori.
Perché le 300.000 persone, la cui iniziativa civica è stata salutata
dai media all'epoca della marcia bianca, sono trattate oggi da tutta una
stampa imbavagliata come "plebaglia" in preda a pericolose "emozioni"?
QUALI SONO LE RAMIFICAZIONI NAZIONALI E INTERNAZIONALI DEL TRAFFICO
DI MINORI AL QUALE PARTECIPAVANO DUTROUX E I SUOI COMPLICI E PER QUALI
RAGIONI E' PROIBITO INDAGARE?
CHE COSA TEME DI SCOPRIRE LA GIUSTIZIA?
La Commissione parlamentare d'inchiesta sulla scomparsa di bambini, presieduta
da Marc Verwilghen, ha cominciato a rispondere a queste domande angoscianti.
Fin dal suo secondo rapporto sulle "protezioni" ha rivelato l'infiltrazione
della criminalità organizzata nelle istituzioni belghe e i suoi legami
con certi ambienti politici e di affari.
E' significativo che la Commissione sia stata costretta a concludere nel
febbraio 1998, sotto la pressione dell'esecutivo e dei partiti politici
che hanno rapidamente voltato la pagina della marcia bianca. Si è impedito
che la Commissione continuasse la sua opera d'indagine sulla criminalità
organizzata a Liegi e sulle strane relazioni tra il maresciallo Lesage
che non ha perseguito il sospetto Dutroux, con l'ambiente della prostituzione
e il traffico degli esseri umani. Gli ex-membri di questa Commissione
si sono persino visti interdire l'accesso ai loro propri archivi da un
voto dei loro colleghi deputati nel luglio 1998!
E' significativo inoltre che l'inviolabilità costituzionale della
vita privata della famiglia reale sia da lunghi anni un ostacolo alle
inchieste sui "balletti rosa." Certe testimonianze di "X" accennano a
membri della famiglia reale e alla dipendenza perversa da Nihoul.
E' questa una seconda spiegazione dei frenetici insabbiamenti delle inchieste,
che non esclude peraltro dei legami con la prima?
Come ammettere altrimenti che nessuna sanzione sia stata presa a carico
di membri dell'istituzione giudiziaria, gendarmi, poliziotti e magistrati,
responsabili di errori che hanno condotto alla morte di quattro bambine?
Così hanno nondimeno deciso i potentissimi procuratori generali, dietro
i quali si nascondono i politici!
Certi inquirenti, che hanno avuto un ruolo cruciale nell'insabbiamento
dell'affare, sono stati invece promossi! Per esempio, il capo dell'Ufficio
Centrale di Ricerca della gendarmeria, che non ha comunicato il nome di
Dutroux a nessun tribunale è stato appena insignito del premio della polizia
"Politeia" e si ritrova a capo del Comitato P, in altre parole la polizia
delle polizie!
L'ispettore della polizia giudiziaria di Charleroi, G. Zicot, incriminato
per complicità nel traffico di macchine e indicato come uno dei principali
"protettori" di Dutroux dalla Commissione parlamentare d'inchiesta, è
stato reintegrato nelle sue funzioni presso la polizia giudiziaria di
Bruxelles…
Il caporale Lesage, di fatto il capo inchiesta che ha occultato la pista
Dutroux è stato sospeso dalle funzioni … per mezza giornata per "aver
smarrito il suo taccuino di servizio"… (Taccuino che per l'appunto doveva
contenere tutte le informazioni utili sulla sua condotta dell'inchiesta…)
Il Sergente Capo Michaux, che è venuto meno all'obbligo di redigere dei
processi verbali sulle sue attività ed ha così nascosto dei fatti estremamente
importanti ai suoi superiori e alla magistratura, e che per altro ha anche
redatto dei falsi processi verbali di perquisizioni, è attualmente integrato
alla sezione finanziaria della Brigata Speciale di Ricerche della gendarmeria
di Bruxelles dove lavora su alle inchieste sulla mafia russa ….
Perché Patrick Derochette,
accusato del rapimento di Loubna Ben Aïssa nel 1992 e arrestato 6 anni
dopo i fatti grazie all'intervento degli inquirenti di Neufchâteau, è
stato internato senza processo nel marzo 1999, su decisione della Giudice
d'inchiesta preliminare di Bruxelles? (dove l'affare era stato rinviato...)
La verità giudiziaria é che Derochette ha agito da solo, in condizioni
di incapacità di intendere e di volere, e che ha ucciso Loubna il giorno
stesso del suo rapimento.
Eppure è grazie alla testimonianza di un'amica di Loubna, che l'ha riconosciuta
in una macchina con due persone, parecchi giorni dopo il rapimento
e ha preso il numero di targa, che il giudice Gérard di Neufchâteau è
risalito fino ai Derochette.
Tutte le piste che conducevano al suo ambiente: la sua famiglia, Nihoul,
Lelièvre, Dutroux e altri pedofili conosciuti dalle autorità giudiziarie,
sono state così bloccate.
Se non che la famiglia Derochette frequentava gli stessi bar di Nihoul
e Dutroux che si rifornivano alla stazione di servizio dei Derochette.
Il fratello di P. Derochette gli ha fornito un alibi che si è rivelato
falso.
Regina Louf ha riconosciuto il padre Derochette tra i suoi stupratori.
Spazzati via gli indizi di protezioni di cui avrebbero beneficiato lui
e la sua famiglia da parte della polizia locale, che ha scientemente trascurato
numerose altre testimonianze essenziali. (atteggiamento giustificato da
"una certa nonchalance..... e di simpatia verso questo mattacchione mite
perso nei suoi deliri alcoolici" Le Soir 24/01/98... un mite mattacchione
già internato, solo 50 giorni, per lo stupro, la tortura e il sequestro
di tre ragazzini nel 1986 !!!)
Da notare che il tribunale di Bruxelles aveva giudicato inutile aprire
un'istruzione sulla scomparsa della bambina...
Come spiegare la serie di morti sospette intorno all'affare Dutroux?
Il "suicidio" del sostituto procuratore generale di Liegi Hubert Massa,
responsabile dell'inchiesta sull'uccisione di André Cools e dell'inchiesta
Julie e Melissa, sepolto il giorno dopo la sua morte....
Il "suicidio" del commissario Antipine della polizia giudiziaria di Bruxelles
membro della squadra "Nihoul"...
Il "suicidio" di un gendarme di Grâce-Hollogne, poco dopo la sparizione
di Julie e Melissa...
L'assassinio di un gestore di bar, Piro, che aveva annunciato rivelazioni
sul caso Julie e Melissa...
Il "suicidio" di un sfascia carrozze vicino a Dutroux, Tagliaferro, di
cui si scoprirà poi che è stato avvelenato col cianuro...
Il "suicidio" di sua moglie Fabienne Jaupart che denunciava l'assassinio
del marito...
L'assassinio di J.P. Taminiaux, portiere di bar a Charleroi, vicino all'ambiente
dei trafficanti di macchine...
L'"incidente" stradale (mortale) di Houdemont, mentre stava andando a
fare delle rivelazioni al giudice istruttore Coméliau sul rapimento di
Elisabeth Brichet...
L'"incidente" (mortale) di Gina Beernaer, collaboratrice dell'associazione
Morkhoven, pochi giorni dopo aver annunciato l'invio di snuff-movies (che
non sono stati ritrovati) a Georges Gladz, presidente del C.I.D.E. a Losanna...
Il "suicidio" della dentista di Nihoul...
La lista non è completa.
Nessuna data è prevista per il processo-farsa contro Dutroux (stando
alle ultime notizie per il 2002…), gli avvocati del quale cominciano a
dire, contro ogni evidenza, che non è più in possesso delle sue facoltà
mentali...
L'ex presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta Marc Verwilghen,
"plebiscitato" alle elezioni legislative del giugno 1999, è attualmente
ministro della Giustizia in una nuova coalizione politica dalla quale
il partito democristiano (CVP) è escluso per la prima volta dopo la guerra.
Si viene a sapere, con molti mesi di ritardo, che ha ordinato ai procuratori
generali di riaprire i dossier "X" e di nominare un esperto indipendente.
Attaccato quotidianamente dai suoi alleati di governo, in particolare
dal partito socialista guidato da Elio Di Rupo e dalle alte gerarchie
della magistratura, che non gli perdonano di aver dovuto rendere dei conti
davanti agli eletti del popolo e alle telecamere, segue la linea di condotta
che si è tracciato.
Conserva la fiducia dei genitori delle vittime e dei movimenti bianchi.
Ma è estremamente solo. Il partito ecologista, arrivato al potere, non
considera più gli assassini dei bambini una delle sue priorità.
IL BELGIO E' SOTTO UNA CAPPA DI PIOMBO E LE SPARIZIONI DI BAMBINI CONTINUANO.
La "scoperta" di reti pedofile,
le testimonianze di bambini stuprati nel corso di riti satanici trasmesse
da France 3 e la pubblicazione di un CD ROM contenente migliaia di foto
di bambini da parte di alcuni giornali francesi ha fatto scoppiare lo
scandalo in Francia.
La stampa svizzera ha seguito il movimento e la polizia ginevrina ha permesso
a dei genitori di consultare questi archivi di bambini abusati, diversi
dei quali sono stati riconosciuti.
La giustizia belga era in possesso di questi documenti da molti mesi.
Aveva deciso di non farne nulla. Anzi, il presidente dell'associazione
Morkhoven che se li era procurati, è imputato di detenzione di materiale
pedofilo...
La sola speranza di trovare la verità in Belgio è affidata a un'azione
internazionale.
(*) membro dei "Comités blancs", giornalista
(1) Michel
Bourlet: procuratore del Re;
(2) Jean-Marc Connerotte: giudice istruttore al momento dell'arresto
di Dutroux, estromesso dalle sue funzioni per aver partecipato alla famosa
cena detta "degli spaghetti";
(3) Jacques Langlois: giudice istruttore; ha preso il posto di
Jean-Marc Connerotte;
(4) Au nom de la loi: programma della RTBF (Radio Televisione pubblica
belga francofona);
(5) Annie Bouty: già compagna di Michel Nihoul;
(6) XTC: ectasy;
(7) Dolo: club privato frequentato da numerose persone indagate.
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