![]() |
18 dicembre 2000 |
DEMOCRAZIA PER LA CINA -
|
Cari amici,![]() Come concordato nel documento finale dei nostri lavori è stato aperto nei giorni scorsi l'EuroTibetForum (indirizzo : www.radicalparty\tibet). Questo forum vuole essere il forum di tutti quanti si ritrovino nelle analisi e negli obiettivi che ci siamo dati al termine del seminario. Tutte le associazioni e organizzazioni possono " sponsorizzare " questo forum, inserendo nel proprio sito la " finestra " del Forum e comunicandocelo (odupuis@europarl.eu.int). Le sponsorizzazioni verranno man mano pubblicate nella prima pagina del Forum. In termini di priorità politica, la cosa più urgente in questo momento è sicuramente l'avvio della nuova campagna " una bandiera per un nuovo status di piena autonomia per il Tibet ". Da vari messaggi che ci sono pervenuti sappiamo che diversi partecipanti al seminario si sono già messi al lavoro. Visto l'obiettivo che ci siamo dati di vedere da qui a sei mesi 1000 comuni decidere di far sventolare in modo permanente la bandiera del Tibet, non possiamo permetterci di perdere molto tempo. L'appello da sottoporre alla firma dei sindaci e/o dei consiglio comunali è disponibile sulla stessa pagina (www.radicalparty.org\tibet) in inglese, spagnolo, francese, italiano e tedesco. Come richiesto da molti forniremo rapidamente una " lettera-tipo " da inviare ai sindaci. Nota metodologica importante: Sappiamo che i regolamenti sull'esposizione delle bandiere nei comuni spesso non consentono di appendere la bandiera sul pennone principale del comune (in generale le normative prevedono che in quel luogo possano essere esposte soltanto le bandiere del comune, del paese e dell'Unione europea). Dobbiamo quindi aggirare questo ostacolo. Come ? Facendo presente al sindaco che le regolamentazioni riguardano il pennone ufficiale e non altri luoghi del Comune. L'esperienza ci insegna che con un po' di diplomazia i sindaci possono facilmente concordare con questa interpretazione. Successivamente si puo' suggerire al sindaco un altro luogo altrettanto (se non di più) visibile dove la bandiera potrà sventolare perennemente (eventualmente sul pennone di una piazza che si trovà di fronte al municipio, …). Con la creatività e la fantasia di tutti, non dubito che avremo da qui a poco molti altri suggerimenti... Visto la durata dell'operazione, consigliamo vivamente di proporre ai sindaci solamente la bandiera " resistente " e non quella leggera che non è adatta per una esposizione per un lungo periodo (per informazioni sulle bandiere, contattare Martin mschulthes@visto.com). Sempre dal punto di vista metodologico, la " numerazione " europea puo' essere un elemento di stimolo. Sappiamo che il comune di Briançon è il primo comune che ha aderito mentre la regione Piemonte è la prima regione. Man mano che ci manderete via fax o email le adesioni dei comuni o delle regioni un numero verrà attribuito a ciascuna di essa. Interventi al seminario Siamo cercando di "archiviare" sul sito gli interventi dei partecipanti al seminario. Tutti quelli che sono intervenuti possono mandare il proprio intervento scritto che sarà inserito al più presto sulla pagina Tibet, accanto alla loro fotografia (le fotografie sono già sul sito; preghiamo chi fosse stato eventualmente dimenticato di mandarci via email la propria foto). Last but not least. Conosciamo tutti la "potenza" della diplomazia cinese, la sua capacità di minacciare, intimidire, … L'invito è quindi molto semplice : evitiamo di usare l'EuroTibetForum come fonte di informazione per la diplomazia cinese sulle iniziative in corso nei confronti di tale o tal'altro comune. In altre parole pubbliciziamo soltanto i comuni che hanno deciso di aderire alla campagna. A presto sull'EuroTibetForum e, di già, auguri di buon Natale e di felice anno nuovo, pieno di successi nella nostra battaglia per la libertà del Tibet e per la democrazia in Cina. Olivier |
CONCLUSIONI
DEL SEMINARIO EUROPEO "UN NUOVO STATUTO DI PIENA AUTONOMIA PER IL TIBET
ENTRO TRE ANNI O IL RICONOSCIMENTO DEL GOVERNO TIBETANO IN ESILIO"
Bruxelles, 8 Dicembre 2000 a) ricordando la tragedia in corso del popolo tibetano e dei popoli mongolo e uiguro che vivono, nel silenzio e nell'assenza di qualsiasi reazione significativa delle autorità dei paesi del mondo libero, la feroce oppressione di un regime autoritario, coloniale e imperialista; b) considerando che, se non sarà presa rapidamente alcuna iniziativa politica concreta, questi popoli saranno nel giro di pochi anni relegati al ruolo di comparse all'interno di riserve per turisti e la loro esistenza in quanto popoli sarà cancellata dalla superficie del pianeta; c) ricordando la politica di oppressione e di negazione dei diritti fondamentali del Partito Comunista Cinese di cui sono vittima circa un miliardo e 300 milioni di cinesi, tibetani, mongoli e uiguri; d) considerando che il riconoscimento dell'integrità territoriale dello Stato cinese non costituisce, come dimostrano in particolare i casi dei paesi baltici, del Caucaso e d'Asia centrale, il riconoscimento della legittimità dell'invasione e dell'occupazione del Tibet; e) considerando che la trasformazione del regime di Pechino da regime comunista in regime nazional-comunista accresce la sua pericolosità e costituisce una minaccia estremamente grave tanto per l'insieme delle popolazioni che vivono nella Repubblica Popolare di Cina quanto per la pace e la stabilità in Asia e nel mondo intero; f) costernati dal rifiuto da parte dei governi democratici di prendere in conto questa minaccia e considerando ormai la loro inazione come un atto di complicità attiva con la politica di negazione dei diritti fondamentali messa in atto dalla RPC se non persino di non-assistenza nei confronti delle vittime di questa politica; g) salutando la risoluzione votata dal Parlamento europeo lo scorso 6 luglio nella quale il PE "invita i parlamenti e i governi degli Stati membri a considerare seriamente la possibilità di riconoscere il governo tibetano in esilio come legittimo rappresentante del popolo tibetano se, nell'arco di tre anni, le autorità di Pechino ed il governo tibetano in esilio non saranno arrivati ad un accordo su un nuovo statuto del Tibet attraverso un negoziato organizzato sotto l'egida del Segretario Generale delle Nazioni Unite"; h) ricordando, come precisato dal Parlamento europeo, che tale statuto deve prevedere la piena autonomia in tutti i settori della vita politica, economica, sociale e culturale, con la sola eccezione delle politiche estera e di difesa; i) ricordando inoltre che questa autonomia dovrà applicarsi sull'insieme del territorio tibetano quale esisteva al momento dell'invasione cinese del 1949 e non sul solo territorio dell'attuale Regione Autonoma del Tibet (TAR); j) salutando l'adozione da parte del Consiglio Regionale del Piemonte di un ordine del giorno attraverso il quale fa propria la risoluzione adottata dal Parlamento europeo lo scorso 6 luglio; k) salutando l'adesione del Sindaco di Briançon, Alain Bayrou, alla nuova campagna "una bandiera per un nuovo statuto di piena autonomia del Tibet"; cosi come gli altri cinque comuni che si sono già pronunciati in questo senso; l) ringraziando i 7 deputati radicali al Parlamento europeo e il Partito Radicale Transnazionale per aver organizzato questo terzo seminario europeo per la libertà del Tibet; I partecipanti al seminario si impegnano e invitano tutti e ciascuno a: 1) lanciare una campagna rivolta a tutti i parlamenti nazionali d'Europa perché adottino il più presto possibile delle risoluzioni parlamentari simili a quella adottata dal Parlamento europeo nelle quali chiedano al loro rispettivo governo di "riconoscere il governo tibetano in esilio se, nell'arco di tre anni, le autorità di Pechino e il governo tibetano in esilio non sono pervenuti ad un accordo su un nuovo statuto per il Tibet attraverso un negoziato organizzato sotto l'egida del Segretario generale delle Nazioni Unite"; e a moltiplicare le iniziative affinché la manifestazione del 10 marzo prossimo divenga una grande occasione di mobilitazione in questo senso; 2) lanciare una nuova campagna rivolta alle decine di migliaia di comuni d'Europa con l'obbiettivo di far esporre permanentemente la bandiera tibetana fino all'entrata in vigore di questo nuovo statuto di piena autonomia del Tibet; 3) mobilitarsi affinché l'UE e i suoi Stati membri continuino il dialogo con la RPC ma abbandonino la politica detta di "dialogo critico sui diritti dell'uomo" con la Repubblica Popolare di Cina e facciano dell'instaurazione della democrazia, dello stato di diritto, della libertà in Cina e nei territori occupati del Tibet, della Mongolia meridionale e del Turchestan orientale, la loro priorità politica assoluta e la difendano in tutti i forum bilaterali e multilaterali, a cominciare dalla Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite; 4) moltiplicare le iniziative atte a creare un movimento mondiale che riunisca tutti coloro che, in Cina, in Tibet e nel resto del mondo, hanno deciso di fare della lotta per l'instaurazione della democrazia e dello Stato di Diritto in Cina e per la libertà in Tibet, in Turchestan Orientale e in Mongolia meridionale, una delle priorità assolute del loro impegno politico; per far ciò, i partecipanti al Seminario decidono di: 5) porsi come primo obiettivo della nuova campagna "una bandiera per un nuovo statuto di autonomia per il Tibet", l'esposizione permanente, entro 6 mesi, di questa presso mille comuni d'Europa; 6) di dotarsi, attraverso l'apertura sul loro rispettivo sito internet, di uno spazio comune di riflessione e di azione denominato "EuroTibetForum"; 7) creare un gruppo di lavoro
sulla situazione economica nella RPC e sulle relazioni economiche sino-europee. |
TIBET
FAX |
"I
truly believe that individuals can make a difference in society. Since
periods of great change such as the present one come so rarely in human
history, it is up to each of us to make the best use of our time to
help create a happier world". |
||
Editors office:
|
|
Tibet Fax 2000 - Transnational Radical Party Subscribe | Unsubscribe | Index | TRP Home Page |